«Attraversare in via Nas è un rischio» / SEGNALA

"Dillo al Trentino", le strisce alla curva Marinoni incutono paura: «Trappola per i pedoni»


Matteo Cassol


ARCO. Gli attraversamenti pedonali che si susseguono nel centro abitato arcense incutono non pochi timori nei pedoni che sono soliti utilizzarli. Dopo le polemiche dei mesi scorsi per la presunta pericolosità delle strisce in via Marconi e in via S.Caterina, all'altezza del caffè Villa delle Rose, oggi la protesta riguarda il passaggio pedonale posto all'inizio di via Nas, nei pressi della curva "Marinoni". Inevitabile la segnalazione a "Dillo al Trentino".

A lanciare l'allarme all'opinione pubblica è una lettrice di Arco, Anna Miorelli. «L'attraversamento pedonale all'imbocco di via Nas - spiega - è una trappola potenzialmente mortale pronta a scattare».

«Mercoledì - racconta la signora - ho assistito per l'ennesima volta a una lunga inchiodata di un'auto che ha imboccato via Nas, e ancora una volta s'è sfiorata la tragedia. La signora che stava attraversando aveva dato un'occhiata e aveva pensato che l'auto svoltasse verso Riva, invece quella ha tirato dritto e come spessissimo succede lo ha fatto ad andatura piuttosto sostenuta, cioè non certo con prudenza».

Riguardo alla seconda criticità, la lettrice sottolinea che in quel punto vige una sorta di circolo vizioso in cui chi svolta in via Nas da via Garberie (che significa poi andare dritti alla curva venendo da Arco) mettendo la freccia verso destra (come richiederebbe la norma) può trarre in inganno gli automobilisti che escono da via Cesare Battisti, propensi a pensare che il veicolo accorrente svolti effettivamente a destra e quindi "pronti" a tagliargli la strada.

La segnalatrice, peraltro, punta il dito sulla collocazione delle strisce pedonali: «Credo - spiega - che quell'attraversamento pedonale non sia regolare: a me risulta che dovrebbe essere arretrato in via Nas di almeno una decina di metri (meglio se ancora di più), con ringhiere che impediscano di attraversare prima e con un dosso che faccia rallentare le auto in entrata, poiché la parte iniziale della via è larga e invita alla velocità».

Interventi semplici e non costosi che a detta di Miorelli renderebbero più sicuro l'incrocio almeno dal punto di vista dei pedoni, prima che ci scappi il morto: «Allo stato attuale - aggiunge la lettrice - la situazione è semplicemente scandalosa: basta mettersi lì una decina di minuti per rendersi conto di tutti i rischi che si continuano a correre. I problemi stradali ad Arco sono molti (e i tanti incidenti purtroppo lo provano), ma questo - conclude la signora - è grande come una casa». In realtà i problemi viari di questa parte di città non si esauriscono qui, tant'è che l'amministrazione comunale sta valutando la possibilità di realizzare una rotatoria che nelle intenzioni dovrebbe regolare i flussi veicolari una volta per tutte: tema buono per il prossimo piano urbano della mobilità.













Scuola & Ricerca

In primo piano