Assunti a tempo parziale sempre più numerosi
TRENTO. Nonostante i luoghi comuni sul Trentino come terra vocata al sostanzialmente al turismo e all’agricoltura, l’industria rimane di gran lunga il primo comparto produttivo dell’economia...
TRENTO. Nonostante i luoghi comuni sul Trentino come terra vocata al sostanzialmente al turismo e all’agricoltura, l’industria rimane di gran lunga il primo comparto produttivo dell’economia provinciale. Ma è un primato che ogni anno che passa, pur facendo registrare una sostanziale tenuta della forza lavoro, vede aumentare la quota di dipendenti a tempo parziale. Cioè non a tempo indeterminato. Gli ultimi dati del Servizio statistica della Provincia, relativi al 2010 e contenuti nell’annuale rapporto sulle forze di lavoro, fissa infatti in 62.342 gli occupati nel complesso, 50.523 dei quali dipendenti: dunque operai e impiegati. Con la percentuale di questi ultimi, comprensiva della piccola quota di dirigenti, che si può stimare attorno al 20%: quest’ultimo dato lo si ricava dalle tabelle Camera di commercio pure relative al 2010. Con l’avvertenza che riguardano le sole imprese manifatturiere con più di 10 dipendenti, dunque gli stabilimenti industriali in senso stretto. Dietro agli oltre 60 mila lavoratori trentini dell’industria, figurano i quasi 44 mila dell’istruzione, seguono gli oltre 28 mila del commercio.
Il trend del “posto fisso” industria è come detto negativo da qualche anno. Sempre secondo il Servizio statistica della provincia, nel 2010 gli occupati a tempo parziale erano 4.776, l’anno precedente 4.491, nel 2008 4.179 e nel 2007 poco più di 4 mila, per l’esattezza 4.066. Andando ancora più indietro nel tempo, quando la crisi era ancora di là da venire, le cifre erano ancora inferiori. E di molto. Nel rapporto sulle forze di lavoro relativo al 2003, infatti, la quota di lavoratori a tempo parziale era fissata in circa 3 mila tra operai e impiegati. E due anni prima era un altro centinaio di unità più bassa. La crisi del settore industria nelle sue varie componenti (estrazioni ed energia, manifatturiero e soprattutto costruzioni), emerge anche dai dati della Camera di commercio sulle imprese con oltre 10 dipendenti, specie per quanto riguarda i soli operai: 14.915 nel 2010, contro i 18.151 del 1999. In poco più di dieci anni una perdita secca di oltre 3.200 posti di lavoro.
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