Associazione musicale nel mirino dei ladri

A «La Savana» hanno portato via amplificatori e mixer per 3 mila euro in una notte in cui l’allarme dell’edificio di via Verruca non era inserito



TRENTO. I ladri che hanno colpito nella sede dell’associazione «La Savana» sapevano quello che dovevano prendere. Un furto su ordinazione tanto mirato che i ladri si sono anche permessi di lasciare nelle stanze pc e strumenti musicali che avrebbe facilmente potuto monetizzare. Invece no, si sono concentrati su impianti idi amplificazione e mixer. Valore del bottino circa 3 mila euro. E sono anche stati «fortunati». Nella notte in cui sono entrati in azione (quella fra lunedì e martedì) l’impianto di allarme dello stabile che ospita l’associazione - in via Verruca a Piedicastello - era staccato. E quindi i ladri hanno avuto via libera.

A denunciare l’accaduto ai carabinieri è stato Mamadou Sow, presidente de «La Savana». Nato in Senegal, a 19 anni se ne va e inizia a viaggiare in vari stati dell’Africa prima e in Europa poi. Appassionato fin dalla gioventù di danze tradizionali, lotta tribale e percussioni africane in Mali incontra il maestro Seku Samakè che gli trasmette una formazione professionale e tradizionale delle percussioni africane. Nel 1989 arriva a Milano e nel 1996 è a Trento dove ha iniziato ad organizzare corsi di percussioni africane per adulti e bambini e ad esibirsi in concerti pubblici. Uan vita tranquilla la sua dove la musica è la vera padrona. Musica intesa anche come ponte fra i popoli. E ora, dopo il furto, parte dei progetti dell’associazione sono in bilico. «I ladri - racconta Sow - hanno rubato vari box, l’impianto di amplificazione, il mixer e dieci microfoni, insomma tutto l’impianto voce oltre ad una telecamere. Quella notte il sistema d’allarme era staccato e quindi sono riusciti ad entrare nella sede dell’associazione senza fare troppo rumore». Come accesso - racconta ancora Sow - hanno scelto una finestra. «Poi hanno preso solo quello che volevano - racconta - evidentemente quando sono entrati sapevano benissimo cosa avrebbero trovato e preso. Hanno lasciato qui cose di valore come il pc, i tamburi e altra attrezzatura».

Che un associazione come «La Savana» sia nel mirino dei malviventi stupisce e non poco. Si occupa infatti di promuovere senza fini lucrativi lo sviluppo delle relazioni tra i popoli, l'educazione alla mondialità e alla convivenza multietnica, favorendo altresì gli aiuti alle popolazioni africane in difficoltà. Oltre agli spettacoli, ai corsi nelle scuole e non solo, Mamadou si occupa anche dei profughi mettendo a disposizione la propria sede per incontri con i profughi per favorire una conoscenza reciproca e creare momenti ricreativi . E si occupa anche della vendita, riparazione e realizzazione di Djembe e altri strumenti musicali africani. (m.d.)

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