Arriva anche il «PalaWhirlpool»

Il colosso degli elettrodomestici chiude a Trento, ma a Varese investe nelle sponsorizzazioni sportive


di Daniele Peretti


TRENTO. I soldi per mantenere aperta la sede di Trento non ci sono, ma quelli per sponsorizzare un palazzetto dello sport si trovano senza problemi. Può sembrare paradossale, ma è l’amara realtà che riguarda la Whirlpool, l’azienda colosso degli elettrodomestici che ha deciso di cessare la sua produzione in Trentino.

Ebbene, la Cimberio Varese (la squadra di basket erede della mitica Ignis Varese), che ha in gestione l'impianto sportivo, è prossima alla chiusura del contratto per la sponsorizzazione del palasport di Masnago, da parte della Whirlpool: sarà quindi, ancora “PalaWhirlpool”. La notizia rilanciata dal quotidiano “La Prealpina”, risulta essere dunque un'altra beffa per i dipendenti dello stabilimento di Spini di Gardolo. Subito dopo la comunicazione della chiusura della fabbrica, era infatti arrivata la notizia del consistente utile col quale la Whirlpool Corporation aveva chiuso il secondo trimestre del 2013, che non evitava però alla sede di Trento di essere vittima dell'ottimizzazione dei costi industriali.

Già in quell'occasione, i rappresentanti della Whirlpool, annunciarono la decisione di concentrare gli investimenti sulla stabilimento varesino. E' in quest'ottica, si può inserire anche la decisione di sponsorizzare il palasport di Masnago, per un intervento che avrà un consistente peso finanziario, alla pari di un considerevole ritorno mediatico, legato a tutti gli eventi, non solo di basket quindi, che verranno organizzati al “PalaWhirlpool.

« La notizia mi coglie di sorpresa - è il commento di Luciano Remorini sindacalista della Cisl, che sta seguendo la vicenda Whirlpool –, ma mi piacerebbe sapere quale comparto dell'azienda andrà a finanziare la sponsorizzazione. Sarebbe grave se a farlo fosse il Gruppo Emea, che per contribuire a sanarne il passivo di bilancio, ha preso la decisione di chiudere lo stabilimento di Spini. Discorso del tutto diverso se il contratto andrà ad essere sottoscritto dal gruppo americano, che invece è in attivo».

In tutti i casi non è però, un intervento elegante nei confronti dei quasi cinquecento lavoratori trentini: «A livello manageriale, la decisione di interrompere la produzione di Spini ritengo sia da rispettare, pur restando una scelta mal digerita e non ancora accettata. Si dovrebbero comunque anche mettere a confronto le rispettive iniziative. A Trento la Whirlpool lascia impegnandosi finanziariamente sia nella riqualificazione dello stabilimento che dei dipendenti; partecipando anche a quanto sarà messo a bilancio per dimissioni volontarie. A Masnago interviene con la sponsorizzazione del palasport: in entrambi i casi sono fondi che restano sul territorio. Certo sono del tutto diverse le finalità, ma restano interventi fatti nel rispetto della popolazione e delle aree nella quali l'azienda si muove».

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