Arrestato il quarto uomo dello stupro di gruppo
TRENTO. Per lo stupro di gruppo di Maso Ginocchio la squadra mobile ha preso anche il quarto uomo. Si tratta di un cittadino negriano, anch’esso profugo, Mohamed Inusa. L’arresto martedì 9 gennaio,...
TRENTO. Per lo stupro di gruppo di Maso Ginocchio la squadra mobile ha preso anche il quarto uomo. Si tratta di un cittadino negriano, anch’esso profugo, Mohamed Inusa. L’arresto martedì 9 gennaio, quando gli agenti hanno fermato l’uomo coinvolto nella violenza sessuale di gruppo e rapina avvenuta il 25 novembre a Trento, per la quale erano già stati arrestati altri tre connazionali.
L’operazione, che era iniziata venerdì primo dicembre, aveva consentito agli investigatori di individuare un gruppo di nigeriani, tutti richiedenti asilo, che alcuni giorni prima avevano abusato sessualmente di una giovane ragazza.
Gli investigatori della Squadra Mobile, diretti dal vice questore aggiunto Salvatore Ascione, il 25 novembre 2017 raccoglievano dalla ragazza, che in qui giorni si trovava a Trento per far visita ad una sua connazionale, il racconto di un abuso sessuale e di una rapina che alcuni uomini nigeriani, avevano commesso nei suoi confronti.
La giovane aveva raccontato che, mentre si trovava nei pressi di un bar, veniva costretta da alcuni uomini, sotto minaccia, a recarsi nel vicino parco. Qui gli uomini approfittavano sessualmente di lei, violentandola a turno. Successivamente la minacciavano nuovamente di ulteriori ritorsioni se avesse chiesto aiuto alla polizia. La donna, benché impaurita, riusciva comunque a chiedere aiuto dando così impulso alle indagini.
Dopo i necessari riscontri la ragazza ha riconosciuto senza ombra di dubbio i membri del gruppo, 3 dei quali venivano tratti arrestati il 1° dicembre. Dopo i primi provvedimenti cautelari gli investigatori stringevano il cerchio sul quarto componente della banda che veniva arrestato il 9 gennaio. «A fronte di reati particolarmente degradanti per la dignità umana, commenta il capo della Squadra Mobile Salvatore Ascione, è fondamentale una risposta immediata ed efficace da parte della Polizia Giudiziaria che consenta non solo di assicurare alla giustizia gli autori di questo grave reato, ma anche di dimostrare che non esistono sacche di impunità dove criminali possono insidiarsi nella nostra comunità».