Apre l’Iper Poli ed è subito maxi assalto
Via Pranzelores, centinaia in attesa prima del taglio del nastro: aperto tutti i giorni, garantiti i prezzi più bassi della regione
TRENTO. 360 giorni di cantiere, 550 metri quadrati di facciate vetrate e scintillanti, 648 pannelli fotovoltaici che si traducono in 52 nuovi impiegati. Sono parte dei numeri del nuovissimo supermercato Iper Poli inaugurato ieri pomeriggio in via Pranzelores, a pochi passi dal Media World di via Brennero. In faccia all’abitato di Trento Nord, ancora circondati da una distesa di terreno da bonificare, racchiusa e delimitata da poco rassicuranti transenne in acciaio, è nato il supermercato della convenienza.
«Vi offriremo i prezzi più bassi della piazza», promettono i dirigenti del gruppo Poli, lustrati nelle giacche e amabilmente sorridenti di fronte a un’enorme massa di persone accorse per l’occasione. Imperdibile: anziani, pensionati, mamme, casalinghe, coppiette e bambini. Tutti in fila in attesa del taglio del nastro. Prima il saluto ufficiale del sindaco di Trento Alessandro Andreatta, che «premia» i Poli per il coraggio dimostrato nell’investire visti i tempi bui della crisi (che tocca ormai anche il settore alimentare), e subito dopo la benedizione del parroco, preceduti da un emozionante video che tra musica e immagini montate in successione, in pochi minuti, prova a raccontare le fatiche dell’impresa.
Un anno di lavori per realizzare uno dei supermercati a minor impatto ambientale della città con oltre 600 pannelli fotovoltaici a catturare il sole e l’utilizzo delle tecnologie più moderne nel campo edilizio del settore. Non semplicemente Poli, ma, appunto, Iper Poli, la linea del gruppo improntata a garantire il prezzo più basso in circolazione. Dopo Bolzano e Borgo Valsugana, ecco approdare a Trento la garanzia della convenienza. Ed è quello che cercano, molto più che le cerimonie ufficiali, le centinaia di persone che si mettono in fila ad attendere l’apertura (automatica) delle porte. Dentro - dal mattino alla sera, 7 giorni su 7, domenica compresa - un’infinità di prodotti, marchi ed etichette.
Si inizia, come conviene alla mappatura di ogni supermercato che si rispetti, con il banco della frutta e verdura. E se la bella signora musulmana con il velo in testa si affaccia sui pomodori tondi e rossi venuti a Trento direttamente dall’Olanda, poco più in là si scorge l’angolo del contadino dove, con tanto di faccia e cognomi dei produttori spiaccicati su un cartellone a garantirne la provenienza, vi sono i frutti a chilometro zero nati dalla terra trentina. Almeno per un giorno, la ressa non è tanto alle casse ma piuttosto ai vari banchetti-buffet allestiti in giro per il supermercato. I carrelli restano vuoti, le pance un po’ meno.
Vetrate su almeno tre lati dell’edificio accompagnano il tragitto tra gli scaffali che si conclude lungo una doppia scala mobile che conduce dal supermercato ai parcheggi sotterranei e, naturalmente, viceversa. Nulla, almeno a livello architettonico, è lasciato al caso. Tra gli strumenti oramai più moderni del fare la spesa e giovani, anzi giovanissimi, impiegati (di ambo i sessi) con addosso una polo celeste come divisa.