Anziana muore tra le fiamme

Trento. Drammatico incendio martedì sera poco dopo le 23 all’ultimo piano del civico 5 di via Damiano Chiesa, in zona San Pio X. A perdere la vita a causa delle esalazioni la signora Luigina...


Valentina Leone


Trento. Drammatico incendio martedì sera poco dopo le 23 all’ultimo piano del civico 5 di via Damiano Chiesa, in zona San Pio X. A perdere la vita a causa delle esalazioni la signora Luigina Corradini, 90 anni, che viveva nell’appartamento al quarto piano dal quale sono partite le fiamme.

Le cause del rogo sono ancora in via di accertamento anche se al momento è escluso che possa essersi trattato di un cortocircuito. Qualcosa, all’interno dell’abitazione, e in particolare nella camera da letto, avrebbe preso fuoco, anche se i vicini raccontano che l’anziana signora nonostante l’età era lucidissima e attenta, e oltrettutto non fumava e non utilizzava oggetti a rischio come le termocoperte ad esempio. Più probabilmente - questa l’ipotesi emersa nella giornata di ieri - sarebbe stata una piccola stufetta o fornelletto usato per scaldarsi a prendere fuoco. Le indagini dei vigili del fuoco sono comunque ancora aperte, anche perché le fiamme hanno provocato danni ingentissimi all’appartamento e dunque gli accertamenti richiederanno tempo.

La vittima, meglio conosciuta da tutti come Gina, viveva da sola dopo esser rimasta vedova, alcuni anni fa. Il marito era Sergio Maestri, storico barbiere di via Garibaldi e cugino del mito dell’alpinismo Cesare Maestri. Nonostante l’età la signora Corradini era attiva e autonoma e il figlio Giorgio veniva a trovarla praticamente tutti i giorni, standole vicino per ogni necessità.

I fatti

L’allarme è scattato intorno alle 23, ma ad accorgersi di quello che stava accadendo sono stati gli inquilini del palazzo difronte, che dalle finestre hanno visto fumo e fiamme all’interno dell’appartamento al terzo piano: così hanno subito allertato vigili del fuoco e carabinieri, accorsi in massa in via Chiesa.

Dopo aver localizzato le fiamme proprio al quarto piano, i pompieri, utilizzando un’autoscala, hanno provveduto a spegnere le fiamme, che hanno pericolosamente sfiorato il tetto. Nel frattempo, i carabinieri - giunti in supporto - hanno citofonato in tutti gli appartamenti per comunicare quello che stava accadendo: il quarto piano - dove risiede una famiglia e, nell’appartamento adiacente, un gruppo di studenti - è stato evacuato insieme al terzo in via precauzionale, mentre negli appartamenti ai piani inferiori, non essendo la situazione particolarmente rischiosa, qualche inquilino con particolari problemi ha avuto la possibilità di rimanere all’interno dell’appartamento. Intorno all’1.30 chi era stato evacuato ha potuto fare rientro nel proprio appartamento, mentre nell’abitazione della signora Corradini sono state necessarie ulteriori ore di lavoro e i vigili del fuoco hanno ultimato lo spegnimento solo intorno alle 3.30, come raccontano alcuni condomini. Una squadra è poi rimasta nel palazzo per ulteriori verifiche e ancora ieri mattina molto presto sono stati effettuati nuovi sopralluoghi.

La salma della signora è stata invece portata alla camera mortuaria dell’ospedale Santa Chiara intorno alle 4 del mattino, e i funerali si terranno domani alle 14 nella chiesa del cimitero di Trento.

Le testimonianze

«Sulle prime non ci siamo accorti di nulla, anzi. A svegliarci sono stati i carabinieri, che ci hanno citofonato dicendo di lasciare subito gli appartamenti», racconta Luciano Conati, uno degli inquilini del palazzo. «Solo una volta fuori, già per le scale, ci siamo resi conto delle fiamme che si stavano sprigionando dal piano dell’appartamento della signora, eravamo impressionati e spaventati. Sul giroscala si vedeva tutto nero. Quello che è successo a Gina ci lascia davvero addolorati e senza parole».

Asia Rizzoli vive proprio al terzo piano insieme al papà, nell’appartamento difronte a quello della signora Corradini. Ieri mattina l’odore del fumo era ancora fortissimo. Anche lei si è resa conto di quello che stava accadendo solo all’arrivo dei vigili del fuoco: «Quando i carabinieri ci hanno citofonato abbiamo aperto la porta e vedevamo tutto nero, il fumo era fortissimo. Io e mio padre ci siamo spaventati moltissimo. Siamo senza parole».













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