Antenna Vodafone, Moena divisa
La realizzazione osteggiata in consiglio. Il sindaco promette chiarimenti in un’assemblea pubblica
MOENA. Un’antenna per la telefonia mobile torna ad agitare l’opinione pubblica moenese. Cambiano le dimensioni, cambia il gestore, ma la località è sempre la stessa: “Le crepate” alla periferia nord del paese.
L’argomento è entrato prepotentemente nell’ultimo consiglio comunale vista la presenza in sala di una rappresentanza della popolazione (normalmente i consigli comunali di Moena si svolgono senza la presenza di pubblico) che ha chiesto, tramite la minoranza consiliare, di affrontare il problema in prima serata.
Dopo un confronto piuttosto articolato tra le parti è stato raggiunto l’accordo: prossimamente il sindaco e un tecnico della società telefonica illustreranno alla popolazione il progetto ed eventuali alternative.
L’ipotesi in campo è quella di realizzare un’antenna di 13 metri in località “Le crepate” su terreno di proprietà comunale da parte della società Vodafone - Omnitel. L’amministrazione potrebbe contare su un canone annuo di 4.500 euro mentre la società telefonica risolverebbe i problemi di segnale.
La consigliera di minoranza Sonia Venturi ha parlato di scelta «scellerata, pericolosa e di forte impatto paesaggistico» e ha promesso «una decisa opposizione al progetto, una ferma battaglia con ogni mezzo lecito».
Sulla stessa lunghezza d’onda il compagno di gruppo Claudio Chiocchetti, non ideologicamente contrario al progresso delle telecomunicazioni, ma orientato a trovare soluzioni meno impattanti anche se queste comportano qualche costo aggiuntivo per le società telefonica.
Gianluigi Chiocchetti ha interpretato i timori della popolazione per l’aumento dell’inquinamento elettromagnetico, ha criticato la scelta della localizzazione anche dal punto di vista estetico e ha messo in guardia l’amministrazione di un possibile effetto “domino”. In pratica, dopo la realizzazione della prima antenna, nel sito si potrebbero moltiplicare i ripetitori.
Il sindaco Riccardo Franceschetti ha spiegato la posizione dell’amministrazione comunale.
«Da due anni - ha detto - la società telefonica punta a realizzare un’antenna su un terreno privato sempre nella periferia nord. Dopo il via libera dell’Appa (l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente) mancava solo il benestare del servizio urbanistica. A questo punto abbiamo aperto dei contatti con il progettista e l’azienda in maniera che il Comune ne avesse un beneficio, ma anche la possibilità di svolgere un’azione di controllo».
Davanti alla ferma posizione espressa in consiglio dalle minoranze e alla presenza di una delegazione della popolazione interessata, il sindaco ha promesso di affrontare, nel corso di un’assemblea pubblica, il problema per trovare una possibile mediazione con la società telefonica.
L’ultima battaglia contro l’antenna in quel sito risale al 1999 quando la costruzione di un traliccio di 18 metri fu bloccata anche grazie alla legislazione provinciale di allora. Norma che è stata cancellata e che rende più deboli le amministrazioni locali.
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