Anno giudiziario, crescono i reati
Inaugurazione in tribunale a Trento: crescono i reati contro la pubblica amministrazione
TRENTO. Crescono in Trentino Alto Adige i reati contro la pubblica amministrazione (concussione, corruzione e peculato) e contro il patrimonio, con particolare riferimento all'usura, rapina, estorsione e furti in appartamento. Per quest'ultimo reato si registra un raddoppio dei casi segnalati.
Lo ha evidenziato il presidente della Corte d'Appello di Trento, Francesco Abate, nella sua relazione all'inaugurazione dell'anno giudiziario del Trentino-Alto Adige. Dalla relazione emerge peraltro una diminuzione dei reati informatici, dei reati contro la vita e incolumità individuale (incidenti lavoro e stradali), di falso in bilancio e bancarotta fraudolenta patrimoniale, contro la libertà sessuale, in materia di inquinamenti da rifiuti e di abusi edilizi.
Crescono poi in Trentino i reati in materia tributaria mentre in Alto Adige si registra una loro "sensibile diminuzione". In tema di giustizia civile si registrano gli effetti della crisi economica: in regione si rileva un "aumento eccezionale" (+37,49%) delle nuove iscrizioni di procedimenti esecutivi mobiliari passati da 4.678 a 6.432 (3.237 a Bolzano, 668 a Rovereto e 2.527 a Trento).
"E' arrivato oggi il momento di poter e dover guardare dentro di noi dove abbiamo già trovato e troveremmo ancora non solo i collusi con i potenti, i venduti al miglior offerente, ma anche chi semplicemente s'inchina alle chiamate del politico, anche se quel politico offende la nostra dignita' o getta fango su chi, come noi, ha giurato fedeltà alla Costituzione". Lo ha detto , riferendosi al mondo della magistratura, il Pm Pasquale Profiti, rappresentante Anm del Trentino Alto Adige, all'inaugurazione dell'anno giudiziario.
Il magistrato non è nuovo a simili prese di posizione: nel gennaio 2010 ha alzato la Costituzione italiana "a testa alta e con la schiena dritta" e lo scorso anno parlò di "eversione dei magistrati a difesa della Costituzione. Dentro di noi - ha proseguito - troveremmo talvolta la nostra incapacità a confrontarci con l'altra faccia dell'indipendenza: la responsabilità, che imporrebbe l'utilizzo scrupoloso delle scarse risorse, di seguire l'esito dei processi, il numero di coloro che, prima arrestati, sono stati poi assolti ed hanno ingiustamente sofferto privazioni della libertà personale. Non per censurare o sanzionare, ma per registrare anomalie, per migliorarsi e per sapere ammettere i nostri errori, eventualmente chiedendo scusa".
Profiti ha parlato di misure cautelari scritte anche "con motivazioni apparenti, fatte solo di pagine e pagine di frasi dette da altri, che dimostrano abilità nel trasferimento dei caratteri da un file ad un altro, con le stesse sottolineature, lo stesso grassetto, lo stesso corsivo, dall'informativa di polizia giudiziaria all'ordinanza di custodia cautelare, alla sentenza". Il rappresentante Anm ha concluso con una difesa d'ufficio. "La magistratura italiana è fatta in prevalenza di passioni, ideali costituzionali, sacrificio, umilta' ed ammissione dei propri errori. Quella testa, però, ogni tanto vale la pena abbassarla, non di fronte al potente, ma per guardare dentro di noi, per non peccare di superbia, per sapere chiedere scusa, perché dobbiamo imparare a guardare anche ciò che di noi non ci piace".