«Amanda privilegiata, Chico no»

Crepet sul caso di Perugia: «Per lei si è schierata pure la Clinton»


Luca Marognoli


TRENTO. Nel caso di Chico Forti manca una Clinton che faccia pressioni. Né c'è la coda di cameramen e giornalisti fuori dal carcere. Amanda Knox era accusata in un processo indiziario, senza prove chiare. Come l'imprenditore trentino da dodici anni in galera in Florida. Ma lei ha avuto quella "chance" che a lui è stata finora negata e che familiari e amici di Chico oggi invocano a gran voce.  Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, non dà giudizi sul merito dei due processi, ma ammette: «Se Amanda fosse stata cittadina dello Sri Lanka, le cose sarebbero andate diversamente. Così non avviene per Forti».  Amanda e Raffaele assolti. La sua opinione. Sono felice per loro. La mia opinione è che siamo di fronte a una giustizia che non funziona: i casi si ripetono. L'indignazione non è per la sentenza di assoluzione, ma è quella della madre della morta ammazzata senza sapere per mano di chi. Credo che possa capitare una volta ma per Yara non si sa chi sia stato, a Garlasco lo stesso, adesso vedremo cosa succederà ad Avetrana ma ci sono tutti i presupposti per un altro buco nell'acqua. Non sono casi impossibili, sono indagini condotte malamente dal primo minuto.  Come si spiega questo in Italia, dove abbiamo la scuola dei Ris... Non so. Io penso che si debbano assolutamente rivedere le modalità con cui si entra nella scena del crimine, si fanno i primi interrogatori, eccetera. Perché come tutte le persone che hanno un po' di esperienza sanno, i casi si risolvono nei primi due o tre giorni. Più passa il tempo più i testimoni sono corruttibili, tutto diventa complicato. Ma se si sbagliano persino le indagini del Dna e di un computer... Io rimango un po' allibito.  Diciamo che dal punto di vista giudiziario e non morale naturalmente, è giusto che Amanda e Raffaele siano liberi. Visto che non c'erano le prove. Sì, questo è quello che pensa la Corte d'assise di Perugia. La Procura pensa tutt'altro. Naturalmente, siccome è la seconda quella che vale, c'è la scarcerazione. E Amanda è già a Seattle.  Quanto ha influito il battage mediatico sulla condanna di primo grado? Molto. Se fosse stata coinvolta una cittadina dello Sri Lanka le cose sarebbero andate diversamente. Essendo una cittadina americana... Non si è mai sentito di un segretario di Stato che chiede, e quindi inevitabilmente fa pressioni, su una questione italiana. Infatti, come nel caso giudiziario del vostro Forti, la cosa non avviene al contrario. Visto che c'è un cittadino italiano giustamente o ingiustamente trattenuto in carcere negli Stati Uniti...  Forti sconta una condanna all'ergastolo in Florida. Anche qui si parla di processo indiziario e senza prove. Eppure nessuno si scandalizza o accusa la giustizia americana di non funzionare bene. Appunto, credo che questo parli molto chiaramente.  Una domanda più sociologica: i casi di cronaca oggi diventano mediatici e persino diplomatici come diceva lei riferendosi alla Clinton. Come spiega che fatti di sangue, pur gravi, abbiano un tale impatto? Crede che siano in grado di cambiare la percezione che abbiamo della società, dal livello di sicurezza alla politica? Il livello di sicurezza è dato dal fatto che siamo di fronte a giustizie che non trovano l'assassino. Il fatto che Rudy Guede sia in galera e la sentenza sia passata in giudicato è la prova tangibile che giustizia non è stata fatta. Nella sentenza sono stati fatti nomi e cognomi di chi era con lui. Non è stata pronunciata contro ignoti. L'ha stabilito la Cassazione. Adesso si dice che non è così, e ora immagino che i suoi avvocati chiedano di rivedere il processo a Guede.  Alcune cose non sono chiare. Come le tracce di sangue misto delle due giovani nel bagno. Lì bisognerebbe capire di nuovo come si fanno le indagini. E' molto semplice da dire: questo è un Paese che sta azzerando la professionalità, a tutti i livelli, dagli architetti ai geometri, dai giornalisti agli avvocati ai carabinieri.  Meglio farsi giudicare in America o in Italia, allora? Non lo so. Forse in Inghilterra. Non è solo una battuta, il caso di quel signore di Potenza è stato risolto brillantemente dagli inglesi.

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