Alpini, «l’impossibile non esiste»
Scelto il motto dell’Adunata 2018: la frase incisa nel 1943 sul Doss Trento
TRENTO. «Per gli Alpini non esiste l’impossibile». È questo il motto della 91esima adunata degli alpini che è stato scelto sabato scorso a Milano dal consiglio direttivo nazionale dell’Associazione nazionale alpini, che ogni anno decide la frase simbolo delle Adunate. Una scelta, quella del Cdn che è caduta sulla frase storica incisa nella roccia sulla parete sud del Doss Trento, ed la frase che diventerà dunque il tema ufficiale della manifestazione che si terrà a Trento dal 10 al 13 maggio 2018.
La frase «Per gli Alpini non esiste l’impossibile» è stata incisa nel 1943, durante i lavori del Distaccamento autonomo Lavoratori Truppe Alpine impiegato sul Doss Trento, la montagna “della Memoria” del territorio. Il Doss, la cui antica denominazione è monte Verruca, conserva i simboli di tutte le epoche della città di Trento, dal Neolitico ai resti di una basilica paleocristiana. Nei primi anni del 1700 fu teatro dell’attacco da parte delle truppe del generale Vendôme che ne uscirono sconfitte, mentre durante la Prima Guerra Mondiale fu parte del complesso difensivo degli Austro-Ungarici. Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1958, in occasione della 31esima adunata nazionale, fu inaugurato il museo nazionale storico degli Alpini, in omaggio al corpo militare.
Quella struttura sta per essere oggetto di importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento, perché la collina del «Per gli Alpini non esiste l’impossibile» sia oggi simbolo e custode di memoria e monito per la conciliazione e la pace.
Il museo nazionale storico degli alpini in vista dell’Adunata nazionale del 2018, si amplierà e rinnoverà il suo percorso museale, secondo il progetto presentato nei giorni scorsi con un accordo tra Ana, Provincia e Comune. E per l’appuntamento di maggio gli alpini saranno impegnati a realizzare la manutenzione della strada e il ripristino dei sentieri del Doss Trent.
La memoria degli alpini avrà quindi un percorso che parte dalla fondazione del Corpo, passando dalle due guerre mondiali, per arrivare fino al loro impegno in operazioni umanitarie e in soccorso alle popolazioni. L’esposizione alternerà armi e cimeli, medaglie e uniformi, effetti personali, foto e documenti senza dimenticare il mulo, fedele compagno.