Alla materna bimbi con la mascherina in piccoli gruppi. Si apre a metà giugno
Il protocollo. Presentate ieri ai sindacati le misure di sicurezza per la ripresa dell’attività delle 266 strutture. È previsto l’uso del dispositivo di protezione personale. Nelle sezioni da 6 a massimo 10 piccoli per insegnante. E per ogni bambino dovranno esserci quattro metri quadrati
TRENTO. Metà giugno e tutti con la mascherina indossata. Gli oltre 13 mila bambini iscritti alle 266 scuole per l’infanzia del Trentino hanno davanti agli occhi un orizzonte, non ancora una data precisa, per il rientro in classe. Lo ha spiegato ieri l’assessore all’istruzione della Provincia Mirko Bisesti che ha incontrato, per via rigorosamente telematica, i rappresentanti dei sindacati insieme al presidente Maurizio Fugatti, all’assessora alle politiche sociali Stefania Segnana e ai dirigenti dell’Azienda sanitaria Antonio Ferro e del servizio provinciale delle scuole per l’infanzia Emanuela Maino. L’incontro era stato convocato per illustrare il protocollo per la riapertura delle materne. Quindici pagine divise in tre sezioni: una parte generale, una parte organizzativa e una parte con le prescrizioni di sicurezza per l’attività didattica.
Riapertura a metà giugno
L’obiettivo è, appunto, quello di riaprire a metà giugno, come spiega Bisesti: «Se la curva del contagio resterà questa e i dati continueranno a essere buoni, contiamo di poter riaprire a metà giugno tutte le scuole materne. Lo stesso impegno vale anche per i nidi, anche se per quella fascia di età il protocollo non è stato ancora ultimato». L’assessore spiega anche che si cercherà di prolungare l’apertura di molte scuole materne. Il calendario normale termina il 30 giugno mentre a luglio dovrebbero restare aperte solo alcune scuole delle zone turistiche: «Ma quest’anno cercheremo di tenere aperte più scuole possibile anche a luglio ovunque».
Il Protocollo
L’assessore ha spiegato che intende portare il protocollo in giunta provinciale già questo venerdì per fare in modo di far partire le sanificazioni dei locali già entro maggio. Il protocollo contiene varie misure anche pratiche. Ma sono due quelle più importanti che hanno suscitato qualche perplessità nei sindacati, come spiega Marcella Tomasi della Uil Funzione pubblica: «È previsto che i bambini indossino la mascherina prima di entrare in sezione. Finora tutte le ordinanze avevano escluso dall’obbligo di indossare la mascherina i bambini sotto i 6 anni. Ora il dispositivo è previsto, ma non si capisce se è obbligatorio. Abbiamo chiesto spiegazioni e i funzionari dell’Azienda sanitaria ci hanno spiegato che è una prescrizione con beneficio d’inventario e che sono consapevoli che sarà difficile farla rispettare a tutti i piccoli».
L’altro aspetto organizzativo importante è quello dei gruppi: «Si prevede che ci sarà un insegnante per ogni gruppo da 6 a 10 bambini. Ogni piccolo dovrà avere a disposizione almeno 4 metri quadrati. Quindi in una sezione di 40 metri quadrati ci staranno 10 bambini e un insegnante, mentre se la sezione è di 28 metri quadrati, i bambini per insegnante saranno 7. Comunque, non potranno mai essere più di 10. A livello nazionale prevedono gruppi da 5 bambini per insegnante. E ancora non ci hanno detto niente sulle risorse per assumere altri insegnanti per settembre», spiega Marcella Tomasi.
Il protocollo entra nei dettagli a partire dall’inizio giornata.
La consegna dei bambini
All’arrivo, ogni scuola dovrà organizzare una zona filtro. Il bambino dovrà essere portato a scuola da un solo accompagnatore dotato di mascherina che lo consegnerà a un insegnante o a un ausiliario preposto all’accoglienza. L’accompagnatore dovrà, prima di entrare, igienizzare le mani e indossare le sovrascarpe. A quel punto l’insegnante dovrà spogliare il bambino, fargli igienizzare le mani, fargli indossare la mascherina e portarlo in sezione. Visto che la sequenza dovrà essere ripetuta per un bambino alla volta, le operazioni di ingresso a scuola rischiano di essere molto lunghe, per questo - come ha spiegato la dirigente Maino - ogni scuola dovrà trovare l’organizzazione più adatta alla propria struttura. Il grembiule dei bambini dovrà essere sanificato una volta a settimana.
Il pasto
Altro momento regolato è quello del pasto, con il cuoco che per ragioni igieniche non potrà mai uscire dalla cucina e, quindi, non potrà dare una mano, come accadeva prima, nelle operazioni di gestione dei bambini. I pasti saranno consegnati in vassoi lavabili oppure usa e getta e potranno essere consumati anche in sezione se la mensa dovrà essere usata per ospitare una o più classi.
Il sonno
Il protocollo prevede regole nuove anche per il momento del riposo dopo pranzo. Il sonno sarà possibile solo con i letti a distanza di un metro e solo qualora sia possibile organizzare un’adeguata sorveglianza a distanza di sicurezza. Le lenzuola dovranno essere lavate a 90 gradi. Se ci sono letti a castello, potrà essere occupato solo uno dei due posti.