le storie

Alex Zanardi: nello sport e nella vita passione e costanza

Pineone al Muse per una chiacchierata a cavallo tra innovazione, tecnologia e ricordi personali



TRENTO. La forza del Festival è che ti porta in casa grandi personaggi ma soprattutto grandi persone. Questo è certamente vero nel caso di Alex Zanardi, accolto al Muse ieri sera con un calore che tradiva affetto vero. Tecnologia, progresso sociale, idee innovative per fare business risolvendo problemi e dando risposte alla comunità: di questo si doveva parlare.

In realtà, grazie ad un grande campione, si è parlato anche di molto altro: coraggio, passione, costanza, valori ma anche radici familiari e di come avvicinarsi alla felicità. Del bando ‘Think for Social’, a cura di Fondazione Vodafone in collaborazione con PoliHub, sono state presentate alcune storie e progetti selezionati.

"Credo di essere stato protagonista di una vita particolare, piena di esperienze diverse. Ne ho vissuta una che nell'immaginario collettivo porta solo ad una cattiva conclusione; io sono riuscito a costruirci sopra una nuova vita. Quell'incidente, lo dico anche se sembra una provocazione, è stata forse la più grande opportunità della mia vita".

Si racconta così Alex Zanardi; bolognese, pilota e campione automobilistico, scrittore, presidente della Fondazione Vodafone. Nel 2001 ha subito un gravissimo incidente che gli ha cambiato il corpo ma non lo spirito. Quando parla Alex Zanardi va dritto al cuore, in una serata tutta dedicata alle idee, all'intelligenza, a come risolvere in modo semplice i bisogni più urgenti delle persone. Il bando "Think for social" di Fondazione Vodafone, è stato pensato per promuovere sviluppo sociale e migliorare il benessere delle persone anche attraverso la tecnologia.

All'interno di questo sono stati proposti al pubblico, chiamato anche ad esprimere la sua preferenza, tre progetti: uno mirato a contribuire ad alleviare le malattie cardiovascolari attraverso la tecnologia, un altro volto alla valorizzazione delle competenze femminili nel campo della ristorazione d'asporto legata al turismo culturale, il terzo pensato per agevolare il rapporto tra scuola e aziende nello svolgimento di stage. Idee brillanti, tutte, a prescindere dai risultati della votazione.

"La tecnologia può migliorare la nostra vita – ha detto Zanardi – ma sta a noi fare le domande giuste. Questi ragazzi stanno facendo cose che hanno un minimo comune denominatore in cui mi sono ritrovato: la passione. Così ogni giornata ti può aiutare a fare un passo avanti. Nella vita ti devi dare da fare e cogliere le opportunità che si presentano sapendo che non si può sempre vincere".

Sentendo parlare Zanardi capisci che contano le idee ma anche i valori che sostengono la volontà di portarle avanti. E così il ricordo del campione va a quando suo padre lo sorprese addormentato nel Go Kart dopo che ci aveva lavorato per ore, o ai sacrifici di sua madre che cuciva di notte per dare una mano al bilancio famigliare messo a dura prova dalla passione di Alex per le quattro ruote. O di quando suo padre spiegò a un ragazzino che sognava di diventare pilota di Formula Uno che per il momento era importante acquisire nozioni e competenze a scuola, primo passo per essere pronti a prendere quello che di buono passa sul proprio cammino.

E ti spieghi come quel ragazzino, diventato pilota e scampato alla morte, si sia reinventato campione nel paraciclismo e ancora corra con le macchine in competizioni come la 24 Ore di Spa. Un bell'esempio per i ragazzi che si cimentano nel bando "Think For Social", per coniugare bisogni sociali con risposte efficaci e sostenibili. Un bell'esempio anche per noi.













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