TRENTO. Verrà fatta oggi l’autopsia sul corpo del pilota che, sabato mattina, si è schiantato con un Cessna sul monte Croce, tra altipiano di Pinè e valle di Cembra. A bordo anche l’allieva, Tania Kofler, sopravvissuta al disastro aereo. Si dovrà capire se Riccardo Avi, 70 anni, altoatesino trasferito nel trevigiano, si possa essere sentito male oppure no. Pilota esperto, aveva alle spalle ore di volo ed una brillante carriera. Un pilota, affermano alla sua base d’appartenenza, che non si sarebbe mai alzato in volo se ogni condizione non fosse stata perfetta. Invece, quel sabato mattina, è successo qualcosa, nei cieli sopra Pinè. Avi, in volo con la sua allieva, Tania Kofler, 30 anni di Lana, ad un certo punto è precipitato. Il Cessna 152 si è schiantato spazzando alti pini, frantumandosi fra terra e roccia. Domenica i sopralluoghi, da parte di carabinieri di Baselga, vigili del fuoco e dell’ingegnere dell’ Agenzia Nazionale per la sicurezza del volo, giunto da Roma. Tra le ipotesi probabili, un guasto tecnico. Due le inchieste aperte per chiarire la dinamica dell’incidente, una proprio da parte dell’ Agenzia nazionale; l’altra, penale, aperta dal sostituto procuratore di turno, Carmine Russo. Ogni reperto è stato esaminato e fotografato sul posto. Ieri mattina i rottami del Cessna sono stati portati a Mattarello, dove resteranno a disposizione. Ogni elemento raccolto sul monte Croce, in quattro ore di rilievi, potrà essere utile all’indagine. Come lo sono le testimonianze raccolte da chi il Cessna lo ha visto cadere, fra il Doss di Cirmi e il Monte Croce. In località Malga Casarine, sulla catena del Lagorai, restano segni profondi una tragedia di cui non esiste memoria tecnica, dato che il Cessna non era dotato di scatola nera.