PENNE NERE

Adunata degli alpini ora è certo: nel 2018 tocca al Trentino

Ieri il via libera ufficiale (e decisivo) del Raggruppamento Nord Est. Pinamonti: «Per noi si realizza un sogno»


di Roberto Gerola


TRENTO. La strada è spianata affinché Trento (e il Trentino) possa avere nel 2018, l’Adunata nazionale degli Alpini. Porterà il numero 91. Il tassello conclusivo è stato posto ieri a Conegliano Veneto, nel corso della riunione dei presidenti delle 25 Sezioni Ana del Triveneto, con 24 voti a favore della candidatura di Trento che è risultata essere l’unica, dopo che la Sezione di Padova aveva ritirato la propria e che si è astenuta (unico voto appunto di astensione). Si è trattato dell’espressione da parte di quello che viene chiamato “Raggruppamento Ana del Nord-Est” e comprende le due Sezioni (Trento e Bolzano) della Regione Trentino Adige e le 23 del tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Da specificare che in base allo statuto Ana, ogni Sezione conta un voto e quindi un “peso” che non tiene conto della consistenza della Sezione. Un fattore questo che gioca a sfavore del Trentino che “lotta” per la supremazia come numero di iscritti con la Sezione di Bergamo. Strada spianata in quanto la candidatura di Trento è così l’unica a livello nazionale per il 2018 da sottoporre alla decisione del consiglio nazionale Ana (ha sede a Milano) dove Trento ha pure il proprio rappresentante. Il calendario delle Adunate Ana prevede dunque, quest’anno L’Aquila, gloriosa sede della “Julia” che (insieme alla “Tridentina”) ebbe tante vittime nella tragica ritirata di Russia e proprio quell’evento rappresenta una delle motivazioni della scelta; l’Adunata 2016 sarà ad Asti (già deciso a libello nazionale), mentre l’unica candidata per il 2017 è Treviso (comprende anche Valdobbiadene, Vittorio Veneto e Conegliano) e che prenderà il nome di “Adunata del Piave”. E poi appunto Trento nel 2018.

Soddisfazione alla stelle, ieri, per il presidente sezionale Maurizio Pinamonti che in questi cinque anni di mandato, ha lavorato con particolare impegno insieme a tutto lo staff dirigenziale della Sezione di Trento, per raggiungere l’obiettivo. Ma non si può dimenticare anche l’avvio del suo predecessore Giuseppe Dematté. “Siamo riusciti a coronare un sogno, ci ha dichiarato subito dopo la votazione, che accarezzavamo da tempo. Per noi, ma per tutto il Trentino, era importante riuscire a porre la nostra candidatura per il 2018. Non ci dovrebbero essere ostacoli ora da parte del consiglio nazionale per aggiudicare definitivamente a Trento, l’Adunata. Importante perché il Trentino rappresenta una pagina di storia nazionale con il completamento dell’Unità d’Italia. E proprio in questa occasione, voglio ricordare le migliaia di trentini, furono poi i nostri nonni, che fedeli alla patria e quindi all’Impero austro-ungarico, diedero la vita, si sacrificarono compiendo il loro dovere e con loro anche i padri, le madri, i figli che insieme a loro patirono gli orrori della guerra, e spesso come loro persero la vita; ma occorre ricordare anche le migliaia di sfollati in territorio dell’Impero, ma anche del Regno d’Italia. Anche loro patirono e spesso morirono. L’Adunata a Trento, sarà nel loro ricordo, ma voglio sottolineare che da sempre gli alpini nelle loro cerimonie non fanno distinzione di bandiera o divisa nel rendere omaggio ai Caduti della Patria”.













Scuola & Ricerca

In primo piano