Adige Bitumi chiede il concordato preventivo

Depositata la domanda. I 145 dipendenti del gruppo verso la cassa integrazione straordinaria



TRENTO. Adige Bitumi verso il concordato preventivo in continuità aziendale. I sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil chiedono garanzie per i 145 lavoratori e un incontro con l’assessore all’industria Alessandro Olivi. Per i 145 dipendenti del gruppo sarà chiesta la cassaintegrazione straordinaria. Lunedì si terrà un’assemblea con i lavoratori.

Ieri mattina nella sede di Confindustria Trento l’azienda specializzata nell’estrazione e nei materiali da costruzione ha comunicato alle categorie sindacali di aver già formalizzato la richiesta di concordato preventivo in continuità. Nei prossimi giorni, in base all’iter della procedura concorsuale, verrà nominato il commissario.

A spingere il gruppo - guidato dall’amministratore unico delegato Paolo Telatin - a una simile decisione ci sarebbe una grave crisi finanziaria e di liquidità legata agli insoluti e alla crisi del settore immobiliare, l’ultima iniziativa risale infatti al 2006. A una prima analisi, per superare le difficoltà, l’idea è dismettere i rami d’azienda del settore edile classico che oggi impiega cinquanta dipendenti.

Nel complesso, sono invece 145 i dipendenti del gruppo con sede a Mezzocorona. «L’azienda – dicono i segretari confederali – ci ha dato garanzie sulla cassaintegrazione straordinaria». Ma restano due perplessità sul metodo e sul futuro dell’azienda.













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