Addio Mirko, morto in moto a 15 anni
L’incidente nelle campagne fra Cles e Tuenno. Mirko Micheli era in sella alla sua Ktm e stava percorrendo un’interpoderale quando ha perso il controllo del veicolo
CLES. Una corsa in moto, la sua Ktm da cross, fra i filari di mele, in uno straordinario sabato pomeriggio di sole. Tutto era perfetto per Mirko Micheli 15enne (fra una manciata di giorni avrebbe festeggiato i 16) che si godeva la giornata primaverile fra le stradine interpoderali che da Cles portano verso Tuenno. Poi l’incidente, la tragica fatalità che gli ha fatto sbandare e sbattere la testa contro un cordino d’acciaio. Ed è morto sul colpo.
A nulla è servita la rianimazione fatta da una donna che si trovava a pochi metri di distanza. Come purtroppo inutile è stato l’intervento dell’équipe sanitaria arrivata fra gli alberi di meli che iniziano a fiorire, con l’elisoccorso. Troppo importanti i traumi per il cuore del ragazzo che ha lasciato nel dolore più profondo i genitori, Ivan e Lorenza, la sorella Alissa e i tanti parenti e amici. Una famiglia molto conosciuta e stimata in paese quella Micheli (sono quelli della Edilmicheli), una famiglia che ieri pomeriggio è stata chiamata ad affrontare una tragedia che la segnerà per sempre.
L’allarme è arrivato alla centrale operativa alle 15 di ieri pomeriggio. A chiamare una donna che si trovava nei campi di mele. Aveva visto passare il ragazzo sulla sua Ktm e poi aveva sentito un botto, un rumore che sapeva di tragedia. La corsa verso il ragazzo, la telefonata per chiedere aiuto, il tentativo di rianimazione.
In pochi minuti nelle campagne arrivano i vigili del fuoco, l’ambulanza, i carabinieri. L’elisoccorso atterra a poca distanza, la corsa dei sanitari è senza fiato. Ma la situazione appare molto compromessa. C’è un disperato tentativo da parte del medico di far ripartire il cuore del ragazzo, ma è tutto inutile. E non resta altro che dichiarare la morte di Mirko Micheli. Arrivano i familiari, qualche amico e conoscente. Volto stravolti da dolore e sullo sfondo, a rendere ancora più assurdo quello che è successo, un piccolo lunapark allestito al centro sportivo che continua a spargere nell’aria musiche latino americane, note allegre. Due mondi vicini che appaiono lontanissimi. Da una parte il divertimento spensierato, dall’altra la tragedia, le lacrime per la morte di un ragazzo che si era appena affacciato alla vita. Arrivano anche i compagni di classe di Mirko, quelli delle Iti di Cles. Non vogliono credere a quello che hanno sentito, non ce la fanno. Il dolore è troppo forte.
Ai carabinieri il compito di ricostruire quello che è successo. I segni lasciati sull’asfalto un po’ sconnesso della strada interpoderale riescono a raccontare che il ragazzo stava procedendo da Cles in direzione di Tuenno. Ad un certo punto la sua moto Ktm sbanda, forse per un bagliore del sole che ha accecato la vista a Mirko. Il corpo del ragazzo va a sbattere contro un cordino d’acciaio, uno dei tiranti dei pali che tengono insieme il filare. La botta è fortissima. Il giovanissimo cade per terra incosciente. La moto prosegue la sua corsa incontrollata per qualche metro. Trancia un melo e va a sbattere contro una cassetta in metallo. Tutto è successo in una frazione di secondo, senza che nessuno potesse fare nulla per far cambiare direzione al tragico destino che attendeva Mirko Micheli in uno straordinario pomeriggio assolato di inizio aprile. ©RIPRODUZIONE RISERVATA