Addio a “La Rivisteria”: se ne va un pezzo di storia

Nata in via S. Vigilio 27 anni fa è stata una delle colonne del commercio cittadino Marco Tasin: «Le mie sorelle vanno in pensione. Ma lì nascerà qualcosa di nuovo»


di Luca Pianesi


TRENTO. Dopo 27 anni chiude i battenti una delle colonne del commercio trentino: “La Rivisteria”. Nata nel 1988 in via San Vigilio per volontà di quattro fratelli, Giulia, Bruna, Maria e Marco Tasin negli anni il negozio è diventato un punto fermo dell’editoria cittadina grazie alla sua offerta unica, strutturata su una grande quantità di riviste internazionali e di settore che solo lì il cliente poteva trovare. «Dal 31 ottobre non le troverà più - racconta uno dei fratelli, Marco Tasin - perché chiudiamo definitivamente. Le mie sorelle, infatti, stanno per andare in pensione e da solo so che è impossibile tenere aperta un’attività complessa come quella de “La Rivisteria”. Un’attività che per, quanto mi riguarda, o si fa in un certo modo oppure non vale la pena portarla avanti. Da quando siamo nati, infatti, abbiamo sempre cercato di caratterizzarci, di diventare unici a nostro modo e ci siamo riusciti puntando sulle riviste internazionali e su quelle più di nicchia, specializzate. Per esempio, negli anni, sono andate benissimo delle pubblicazioni francesi di cucito e punto croce. Risultati incredibili sono venuti dalle riviste tedesche di modellismo e poi mi ricordo quando abbiamo venduto negli anni ’90 la prima rivista di musica classica con in regalo un Cd: era andata a ruba. Anche gli editori si erano stupiti di quante copie ne avevamo vendute».

“La Rivisteria”, infatti, ha costruito il suo successo proprio sulla grande varietà di prodotti messi a disposizione del cliente. Qualcosa di più di una semplice edicola, con oltre 5.000 “pezzi” tra quotidiani, settimanali e riviste. E una profonda attenzione riservata alle nuove cittadinanze, con libri e quotidiani in lingua originale «dall’arabo al russo - prosegue Tasin - dal giapponese, al cinese fino ai più classici tedesco e inglese. La nostra priorità è sempre stata l’informazione. Dare una buona e corretta possibilità di informarsi, al cliente, con pubblicazioni di ogni genere. D’altronde siamo nati sulle “ceneri” di quella che era l’Edicola Disertori quella frequentata a fine anni ’60 da Curcio, Franceschini e Cagol. E che all’epoca era divisa a metà tra giornali e libri politici. A fine anni ’80, quando siamo subentrati noi, le grandi ideologie erano superate e quindi abbiamo pensato a quella formula che ancora oggi funzionava, nonostante l’avvento di internet». La crisi dell’editoria, dunque, non centra tra le ragioni che porteranno, a fine ottobre, alla chiusura del negozio. Semplicemente gli anni passano per tutti, anche per quattro fratelli che 28 anni fa avevano voluto lanciare la loro attività. «Ma i Tasin non mollano - conclude Marco - la Libreria Viaggeria (sempre in via S. Vigilio) prosegue la sua attività e anche nel negozio de “La Rivisteria” qualcosa rinascerà. Sarà intorno a fine novembre. Sicuramente non sarà più un’edicola con riviste e giornali ma nemmeno ci “venderemo” ad un franchising o a una catena. Sarà qualcosa, ancora una volta, di nostro, di unico e personale. Perché la filosofia conta anche per un’attività commerciale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano