BORGO. Il conto alla rovescia è iniziato. Una ventina di giorni e poi l’acciaio tornerà a colare dentro allo stabilimento sidirurgico di Borgo. Insomma, dopo mesi di forzato stop, di buio fitto e qualche flebile speranza, le Acciaierie Valsugana torneranno a produrre barre metalliche. La data fatidica dovrebbe essere il 15, massimo il 22 aprile.

Tra i lavoratori finalmente sta tornando di moda il sorriso, anche se, come sottolinea Ivan Mengarda, della Rsu di fabbrica, «da queste parti siamo abituati a tenere i piedi ben piantati per terra». E spiega il motivo, Mengarda. «Per quanto ci riguarda siamo sempre a livello di segnali, di si dice, di pare che, ma ancora nulla di ufficiale ci è stato comunicato. Certo, i segnali appunto sembrano essere quelli giusti, ma ora siamo in attesa che vengano convocate nella sede dell’Associazione Industriali le parti sociali per conoscere il Piano industriale del gruppo Klesch che, stando a quando ci riferiscono, subentrerebbe alla Leali spa». Ma anche se Mengarda usa il condizionale, è cosa assai facile percepire dalle sue parole che sì, il peggio è davvero alle spalle. «Ogni dato in più che si acquisisce, compreso quello da voi riportato lunedì della data di ripresa della produzione, è per noi una iniezione di grande fiducia. Oggi ero con dei colleghi e tutti scalpitavano all’idea di tornare in fabbrica». Eppure non tutti in Valsugana sono felici come loro. «Ma dovrebbero esserlo - sottolinea Mengarda -. Dovrebbe essere felice tutta la valle che arrivi qui qualcuno che ha voglia di mettersi in gioco ed investire. Con i chiari di luna che si vedono in giro chi ci mette i soldi per creare lavoro dovrebbe essere visto positivamente e non con scetticismo».

Intanto come dice Mengarda, le maestranze dell’Acciaieria restano in attesa di una convocazione e di una frase: «Si torna a lavorare».

©RIPRODUZIONE RISERVATA