Acciaieria Valsugana, sotto sequestro i beni dell'azienda
Accolta la richiesta delle parti civili: bloccate disponibilità per 450mila euro
BORGO. Per scongiurare il pericolo che i propri assititi - 554 cittadini costituitisi parte civile contro le Acciaierie Valsugana - rimangano a bocca asciutta, l'avvocato Mario Giuliano aveva chiesto al gup il sequestro conservativo dei beni dell'azienda stessa. In particolare dello stabilimento e delle azioni della «Leali spa», proprietaria dell'acciaieria. Nei giorni scorsi, il giudice Carlo Ancona ha accolto l'istanza, disponendo il sequestro di mobili e immobili nella disponibilità di Emilio Spandre e Dario Leali, per una somma di 450 mila euro. La richiesta di Giuliano era stata di molto superiore, ma tuttavia il provvedimento disposto dal gup rappresenta senza dubbio un successo per il legale trentino. L'avvocato aveva motivato la sua richiesta, spiegando che esisteva il concreto pericolo per i propri assistiti dal momento che le pretese delle parti civili superano i 20 milioni di euro solo di richieste provvisionali. «D'altro canto - scrive Giuliano nella richiesta di sequestro conservativo - gli imputati e il responsabile civile citati in giudizio non forniscono alcuna olida garanzia reddituale e patrimoniale posto che Dario leali risulta comproprietario di alcuni terreni agricoli, quindi di valore modesto e di difficile escutibilità, Emilio Spandre risulta avere il solo appartamento dove abita, oltretutto gravato di usufrutto per un terzo dalla madre, quindi anche questo cespite è insufficiente e di difficile escutibilità». E così, giorni fa, a Dario Leali sono state sequestrate azioni della «Leali spa» per 450 mila euro di valore. Piccola somma, se si considera che Leali sarebbe titolare di azioni per un valore complessivo di poco inferiore a 27 milio di euro, ma pur sempre un buon risultato. Custode delle azioni sequestrate è stato nominato Giorgio Degasperi, presidente pro tempore dell'Ordine dei dottori commercialisti di Trento. Nove gli indagati per l'inchiesta sull'emissione inquinanti delle Acciaierie di Borgo. Le prime a costituirsi sono state istituzioni: la Provincia, il Comprensorio Bassa Valsugana (ora Comunità di valle), 19 Comuni della zona, il Wwf oltre all'Oval, una ditta vicina allo stabilimento vicino. Ad esse si erano poi aggiunte 553 parti civili di cui moltissime (530) sono privati cittadini che vivono o lavorano nell'area dello stabilimento industriale.
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