l’evento

A Trento in 200 dopo il lockdown: il ritorno dei Vignaioli, che vedono la ripresa

Tanti i biglietti staccati per la terza edizione che è stata ospitata a palazzo Roccabruna


Carlo Bridi


TRENTO. La terza edizione “Siamo Vignaioli”, svoltasi a Palazzo Roccabruna, la prima dopo il lockdown, ha avuto soprattutto il senso della liberazione, della possibilità di riprendere i contatti fra produttori e consumatori, ma in particolare con il mondo della ristorazione grande canale di vendita per i vignaioli, che con la chiusura nel periodo della pandemia hanno sofferto molto, ma considerate tutte le restrizioni ancora in essere, ha avuto un risultato buono.

Sono stati 200 i biglietti staccati per l’entrata alla vetrina dei vini dei vignaioli.

Un aspetto è comunque sottolineato da tutti: per i vignaioli questi contatti sono vitali per far conoscere la qualità dei loro vini ma anche per far conoscere le opportunità che queste cantine famigliari offrono. E va detto che la qualità dei prodotti assaggiati è veramente eccezionale.

Senza voler fare classifiche ci sono rimasti impressi particolarmente il Pinot Nero dei vignaioli Rosanna e Marco Manica dell’azienda Longariva di Rovereto, il Trentodoc Rosè dell’azienda Balter proposto dalla presidente dei vignaioli Clementina Balter, i vari Reboro proposti dai vignaioli della Valle dei Laghi.

"Ma la cosa più importante per noi – afferma Marco Manica – è stata quella di incontrare degli interessanti potenziali clienti che sono stati tutti invitati a passare in cantina, perché solo da una profonda conoscenza della filosofia che c’è dietro una bottiglia si può essere conquistati dalla bontà della stessa. Con Clementina abbiamo affrontato anche il tema del rapporto con il Consorzio Vini del Trentino, organismo dal quale l’associazione vignaioli era uscita diversi anni fa perché non concordava le strategie di produzione della maggioranza dei soci del Consorzio. Ora – afferma la Balter - i rapporti sono molto sereni ma ciascuno va per la propria strada”.

Alla domanda se non ritengano almeno di fare alcune azioni di promozione congiunte molto chiara la risposta, “visto che riteniamo di avere dei prodotti complessivamente di una gamma diversa, non ci pare il caso di unire le campagne di promozione perché confonderemo i consumatori. Ciò non toglie che quando ci sono degli incontri ufficiali del settore il nostro consorzio Vignaioli colloquia tranquillamente con il Consorzio Vini, nel quale sono soci anche diversi vignaioli”.

I vini esposti erano un centinaio proposti dai 25 vignaioli trentini e dai 17 vignaioli ospiti e provenienti dall’Oltre Po’ Pavese.

Per i visitatori è stato predisposto un percorso ideale finalizzato anche a non creare intasamenti, ma l’obiettivo principale che era quello di far conoscere i vini delle varie zone del trentino e i rispettivi territori di produzione è stato raggiunto afferma la presidente. Soddisfatto anche il presidente della Strada del Vino e dei Sapori Sergio Valentini.

E i mercati? Dopo l’anno di sofferenza finito i primi mesi del 2021, la domanda è ripresa c’è chi parla di un 2021 superiore agli anni precedenti la pandemia, chi invece dice che siamo ancora un po’ sotto, ma l’ottimismo sul mercato è generalizzato sempre che il turismo che ha avuto segnali di ripresa in estate continui anche nella ormai prossima stagione invernale.













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