la protesta

A Meano parchi giochi sporchi, scatta il fai da te: “Ce li puliamo da soli”

L’iniziativa di Saodat Razakova, mamma di origine uzbeka: “Pensavo di essere sola in questa mia battaglia ed invece non è così”


Daniele Peretti


TRENTO. I parchi giochi sono frequentati dai nostri figli che quasi mai trovano un contesto pulito. Spesso mozziconi di sigarette, carte di vario genere, ma anche bottiglie e lattine la fanno da padroni. C'è chi fa finta di niente e chi invece si rimbocca le maniche e pulisce: per i figli di tutti, per ogni adulto che frequenta il parco, per il rispetto dell’ambiente.

Il parco giochi di Meano è sporco: ci pensano i residenti a pulirlo

A Meano scatta la protesta per i parchi giochi che non sono puliti: ci pensano i residenti capitanati da una mamma LEGGI l'articolo

A Meano Saodat Razakova, mamma di origine uzbeka arrivata in Italia quindici anni fa, conduce una sua personale battaglia:”Inutile non dire la verità, i parchi di Meano non sono puliti. Quello più piccolo di “Casa Sardagna” forse perché più defilato è proprio sporco, ma la situazione di quello che si trova di fronte alla scuola materna vicino al cimitero, non è molto diversa”. Saodat frequenta i parchi e osserva e decide di iniziare una sua persona battaglia: ”Non si può sempre aspettare che interventi esterni, si deve fare qualcosa anche di personale. Ecco che ho parlato con dei conoscenti, altre mamme, ho fermato gente per strada ed ho organizzato un gruppo spontaneo di pulizia. Cerchiano le cose piccole, quelle che possono sfuggire alle pulizie più in grande. I mozziconi di sigarette sono tremendi: si vede che sono vecchi, ma non mollano: sono sempre presenti. L'obiettivo è quello di raccogliere tutto quanto non è biodegradabile”. E se la gente non viene “Nessun problema. All'appuntamento di mercoledì mattina c’ero solo io. Ho aspettato, poi mi sono messa i guanti ed ho iniziato a raccogliere e pulire. Mi piace fare la fotografia delle condizioni in cui ho trovato lo spazio e di come si presenta dopo che l’ho pulito, è una piccola soddisfazione personale”.

Saodat ha una convinzione ed è quella che se tutti dedicassero una mezz'ora del loro tempo libero per tenere pulito uno spazio, abituandosi anche a non gettare a terra quello che non serve più, si creerebbe una situazione migliore per tutti: “Osservi attorno alle panchine o ai tavoli picnic dei parchi quante sigarette e carte sono gettate a terra. Invece non si potrebbero raccogliere e gettare nei cestini? E’ una questione di educazione e di rispetto per il prossimo”. E se trovare compagni d'avventura non è proprio così facile – non tutti hanno la stessa sensibilità – Saodat una sorpresa l'ha avuta: “Pensavo di essere sola in questa mia battaglia ed invece non è così. Posto ovunque quello che faccio perché vorrei che l'idea fosse raccolta da altre persone e si potesse così iniziare una catena virtuosa. Ed ecco che dal gruppo “Famiglie in Trentino” mi è stata segnalata la presenza di una pagina Facebook “One bag a Day – Una borsa al giorno” raggruppa tutti quelli che nel mondo compiono le mie stesse azioni. Una soddisfazione pensare che non si è soli ad essere convinti che la terra è casa nostra e come tale la dovremmo trattare e conservare”.













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