l’esperimento

A Lavis il concerto di Natale sarà “metal”

Coraggiosa iniziativa della Banda sociale: salirà sul palco assieme al gruppo Etereal di Caldonazzo


di Daniele Erler


LAVIS. «La mia banda suona il rock». Solo che questa volta Ivano Fossati non c’entra nulla. Tutto parte infatti dalla Banda sociale di Lavis, dal coraggio e dalla voglia di sperimentare del maestro Adriano Magagna, e da un concerto di Natale che sarà diverso dal solito. Il prossimo 23 dicembre, alle 21 al Palavis, andrà in scena “Atto I”. Con gli strumentisti della banda locale (perlopiù ragazzi sotto i trent’anni) suonerà il gruppo “gothic metal” Etereal di Caldonazzo: chitarre elettriche a tutto volume, ritmica serrata e voce lirica.

[[(Video) Lavis, concerto di Natale metal]]

Unite al tappeto di suono, garantito dagli arrangiamenti orchestrali, scritti appositamente per la banda. Il tutto, per intenderci, nello stile del gruppo finlandese “Nightwish” o degli olandesi “Epica”: qualcosa di estremamente diverso da ciò che ci si potrebbe aspettare da una Banda sociale, per di più in un concerto di Natale.

Dietro al progetto c’è un’idea: la volontà d’innovare e stupire, cercando in questo modo di coinvolgere sempre più i giovani, e avvicinarli alla musica. Attirando magari anche un pubblico diverso. C’è però anche tanto lavoro. Mesi di prove per gli strumentisti della banda, e per gli Etereal: ovvero Linda Delmarco, Nicola Salvadori, Diego Mittempergher, Paolo Mucci e Daniele Costa.

«Sono anni che penso che le bande possano osare di più, e avvicinarsi a generi diversi da quelli a cui sono abituate», spiega il maestro Magagna. «È la stessa idea che avevano gli Etereal. Ci siamo conosciuti per caso, perché pure loro sono bandisti. E da lì è nato tutto». Gran parte dei brani in scaletta, una decina, sono stati arrangiati per l’occasione, con il maestro che ha dovuto scrivere personalmente le parti per la banda, nota per nota. Un impegno non indifferente, con un timore: quello di non essere capiti, fraintesi dal pubblico di Lavis, a cui si rivolge normalmente la banda. «È un rischio che ho considerato», ammette Magagna. «Vorrei però si capisse che dietro c’è un certo lavoro, e che comunque non cambia la nostra presenza all’interno della comunità: nei momenti religiosi, quelli ufficiali o folkloristici. Come mettiamo cura nella musica tradizionale, così abbiamo fatto in occasione del concerto alle porte del Natale, pur concedendoci uno strappo alla regola nei contenuti».

Non è la prima volta, fra l’altro. Due anni fa la banda si era esibita con dei ballerini. Lo scorso anno con dei cantanti di “karaoke”. Il maestro Magagna è a Lavis dal 2011, e pian piano sta spingendo i suoi bandisti verso direzioni diverse, senza pregiudizi. Una banda più versatile, insomma, che non rinnega la tradizione, ma è pronta ad adattarsi anche a contesti diversi. Con serietà ed entusiasmo, fanno capire. In ogni caso, il concerto si preannuncia come un evento: ci saranno quasi sessanta bandisti, i cinque membri del gruppo, con l’innesto di altri quattro vocalist. Il tutto, organizzato col patrocinio del Comune e il contributo della Cassa rurale, ha però una spesa prossima allo zero, per permettere anche l’ingresso libero. Con l’idea magari – anticipa il maestro Magagna – di ripetere l’esperienza in altre occasioni.













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