A giorni partirà la demolizione dell’edificio
Il direttore di Patrimonio del Trentino Alì: al suo posto sorgerà la sede dell’Associazione per i minori
TRENTO. «Era già prevista per domani (oggi per chi legge ndr) una riunione per fare il punto sui lavori di demolizione. Visto quello che è successo, vedremo se è il caso di anticipare i lavori». Il direttore generale di Patrimonio del Trentino, società della Provincia proprietaria dell’area dell’ex asilo di San Martino, ieri mattina è giunto sul posto insieme alla coordinatrice della sicurezza del cantiere e ai titolari della ditta incaricata della demolizione. Hanno seguito con molta preoccupazione il lavoro degli artificieri e delle forze dell’ordine. Questo anche ricordando che nel 2009 un escavatore della stessa ditta finì arrosto proprio a causa di un attentato. La preoccupazione di vero ordigno era forte, ieri mattina. Del resto che gli anarchici siano parecchio interessati all’ex asilo, tanto da considerarlo un simbolo, è dimostrato dalla doppia occupazione della struttura, a distanza di tre anni una dall’altra. Nonostante questo, però, la struttura è rimasta in piedi, muto monumento all’immobilismo. Adesso, dopo anni, è partito il conto alla rovescia per la demolizione. Alì spiega che tutto dovrebbe avvenire abbastanza in fretta: «Pensiamo che per la demolizione sia necessaria una settimana. Forse la ditta potrà decidere di lavorare di notte in modo da limitare i disagi per il traffico. Nel frattempo metteremo un servizio di vigilanza notturno in modo di poter rendere sicura l’area ed evitare che possa accadere qualcosa. Per il futuro è previsto che al posto dell’asilo venga eretta la nuova sede dell’Appm, l’associazione provinciale per i minori. Si tratta di una struttura interamente in legno. Quindi i tempi di realizzazione dovrebbero essere ridotti. I tempi massimi previsti sono 18 mesi. Ma contiamo che tutto sia finito prima. Nella riunione di domani (oggi ndr) vedremo se è possibile accorciare i tempi per la demolizione. L’inizio era previsto la settimana prossima, ma visto quello che è successo cercheremo di partire prima, forse già entro la fine di questa settimana».
Del resto l’ex asilo di via Manzoni è da troppo tempo una ferita aperta nel tessuto della città, un rudere che grida al cielo contro l’incapacità di risolvere la situazione. E dire che proprio dall’altra parte della strada c’è un altro immobile fermo e disabitato ormai da più di dieci anni, l’ex ostello.