A fuoco tre baite nel bosco Danni per 200 mila euro

L’incendio alle 7 in Val d’Orna, a Telve di Sopra, l’impianto fotovoltaico la causa più probabile, ma tra i proprietari si propende per l’ipotesi del dolo


di Marika Caumo


TELVE DI SOPRA. Non erano ancora le otto quando le sirene dei pompieri hanno squarciato il silenzio del paese, ancora assonnato. Prima le camionette di Telve di Sopra, poi i mezzi e le autobotti di Torcegno, Ronchi, Telve, Carzano, Borgo, Scurelle ed i permanenti di Trento.

Si arrampicano per le stradine della frazione Campestrini, per perdersi tra i boschi. La gente esce dalle case, il naso all'insù. Fino a scorgere quel lungo filo di fumo grigio, nella zona di Val d'Orna. «Saranno state le sette meno un quarto. Si vedeva del fumo. Abbiamo chiamato Trento spiegando la situazione, chiedendo di mandare qualcuno a dare un occhio», spiegano Erica e Alessandra della Famiglia Cooperativa. Da Telve di Sopra parte quindi una camionetta ma ben presto ci si accorge che la situazione è più grave di quel che si potesse immaginare, che non brucia qualche sterpaglia ma le fiamme hanno avvolto un gruppetto di baite in località Cao de Lovo, a quota 1.603 metri. È scattato l’allarme, ma i pompieri hanno da subito dovuto fare i conti non solo con il lungo e stretto sentiero che conduce a Cao de Lovo, ma anche con la mancanza d'acqua nella zona. Così mentre quelli di Telve di Sopra, Torcegno, Telve e Ronchi stavano sul posto le autobotti di Carzano, Scurelle e Borgo facevano la spola da località Berti, dove caricavano l'acqua. Un intervento provvidenziale, che ha permesso che le fiamme non si propagassero nel bosco. Per le baite, di proprietà di famiglie di Torcegno, era però troppo tardi. La sorte peggiore è toccata a quella centrale, appena ristrutturata, di Giancarlo Campestrin. Una casa praticamente nuova, da cui sembra sia partito l'incendio.

«Non resta più nulla, solo i muri», commenta sconsolato. La moglie Rina ha radunato sotto ad un nylon alcune cose, "cimeli" li chiama, quelle poche che è riuscita a salvare. Distrutta anche la "casera" sul retro, usata come fienile. Compromesse anche le due baite ai lati, di proprietà rispettivamente di Egidio Campestrin e Metilde Campestrin. Si sono salvati invece alcuni ruderi. Verso mezzogiorno anche l'intervento dell'ambulanza in soccorso ad un vigile del fuoco che è stato punto da un ape. Numerose ieri le persone che si sono recate sul posto per verificare la situazione e portare solidarietà ai proprietari, che hanno subito un colpo terribile. Perché mai ti aspetteresti ti sentirti dire che quella casa che hai costruito con tanti sacrifici non c'è più. Sul posto anche la Polizia locale, gli uomini della stazione forestale di Borgo, i carabinieri, gli ispettori. Secondo i carabinieri della stazione di Borgo l'incendio non è doloso ma il tutto sarebbe partito dall'impianto di accumulo dei pannelli fotovoltaici, staccato però da diversi giorni. Tra i proprietari si teme invece che sia stato provocato volontariamente. I danni sarebbe circa 200mila euro. Nella notte i pompieri di Telve di Sopra si sono alternati per controllare la situazione.













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