A Folgaria il depuratore «green»

Primo in Italia autoproduce tutta l’energia che consuma. Ieri la visita di Pacher



FOLGARIA. Adesso il depuratore non consuma più energia. Anzi, ne produce: è il primo depuratore ad impatto zero d'Italia, come questo ce ne sono molto pochi nel mondo. Ieri il presidente della Provincia Alberto Pacher ha fatto visita all'impianto di depurazione di Folgaria, dove da poco è entrata in funzione la centralina idroelettrica che sfrutta le acque reflue. Ora l'impianto è ad impatto energetico zero, e produrrà energia in più, da distribuire nella rete. Per Pacher si tratta di un gioiello a livello nazionale. «Questo impianto è il primo in Italia – sono state le parole del presidente della Provincia – e il sesto al mondo ed è davvero un bel segnale di efficientamento, di risparmio energetico e attenzione all’ambiente. Il Trentino, in questo settore, sta crescendo molto ed assieme alle altre province alpine sta diventando uno dei posti più avanzati in Europa per l’utilizzo di energie alternative». Il depuratore era entrato in funzione nel 1985. Nel tempo è stato potenziato, e recentemene è stato dotato di un impianto fotovoltaico. Può trattare un carico inquinante fino a 24 mila abitanti equivalenti e gestisce mediamente 900 mila mc/anno di liquami fognari, che restituisce depurati al rio Cavallo. Dopo il fotovoltaico, quest'anno è entrata in funzione la centralina idroelettrica. Sfrutta il dislivello di circa 260 m che separa il depuratore dal rio Cavallo, accettore finale dello scarico; la condotta forzata in ghisa, si sviluppa per 642 m ed alimenta la centrale di produzione realizzata sulla sponda destra del rio Cavallo, costituita da una macchina a turbina della potenza di 50 kW e potenza massima di 106 kW. Costata poco meno di 500 mila euro, produce (sono i dati di agosto) 800 kWh al giorno. L'energia prodotta serve a garantire il funzionamento del depuratore. L'azione combinata di questa centralina e dell'impianto fotovoltaico copre di gran lunga il fabbisogno energetico della struttura. La somma dell’energia derivante dal fotovoltaico pari a 85.000 kWh/anno e dall’idroelettrico pari a 260.000 kWh/anno, equivale infatti al fabbisogno medio annuo di 340.000 kWh/anno. I tecnici ritengono addirittura di avere un surplus di energia.













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