A Calavino torna il presepe vivente 

Il giorno di S.Stefano, nei “pòrteghi” la prima delle tre rievocazioni della nascita di Gesù



CALAVINO. Dopo un anno di pausa ritorna ad animare i vecchi androni dei “Pòrteghi” di Calavino l’iniziativa del presepe vivente per la sua 22° edizione. La proposta di quest’anno presenta la novità di un coinvolgimento più diretto dei bambini del paese, che saranno i veri protagonisti della sacra rappresentazione, accompagnati da alcuni brani del “Minocoro Camp Fiorì” di Vigo Cavedine. La rievocazione storica della nascita di Gesù verrà riproposta in 3 pomeriggi diversi a partire da quello di apertura nella giornata di S.Stefano, a seguire domenica 30 dicembre e la chiusura con l’intervento dei Re Magi nella giorno dell’Epifania.

Com’è noto l’appuntamento del “Presepe vivente”, organizzato dalla Pro Loco col forte appoggio del suo Gruppo Storico, assume la connotazione, sia per l’ormai collaudata formula che per la specificità della proposta, di manifestazione natalizia sicuramente di maggior visibilità in valle dei Laghi. Infatti, nonostante si ripeta di anno in anno pur con qualche novità lo stesso rito, è sempre accompagnata da una discreta presenza di pubblico, proveniente principalmente dall’ambito valligiano, ma anche da Trento, data la coincidenza con i mercatini. L’iniziativa è partita ancora nel 1996 a conclusione dell’intervento di arredo urbano dell’ allora Amministrazione comunale per la riscoperta di quell’angusto rione, dove verso fine ‘800 brulicavano una decina di attività artigianali, che sfruttavano la forza motrice della vicina Roggia. Un itinerario, che si sviluppa nelle anguste viuzze del rione Mas(il nucleo originario del paese):uno scenario architettonico unico, che ben si adatta alla sacra rappresentazione e alla rievocazione degli antichi mestieri artigianali di un tempo (“el marangon” – “el ferér” – “el moleta” – “el calièr”, …), che trovavano spazio negli antichi opifici da molto tempo in stato di abbandono. Non manca il riferimento all’economia rurale di un tempo, con la presenza di animali (pecore, capre,oche e galline, …),che stanno diventando una rarità anche nei nostri paesi e che al tempo stesso attirano l’attenzione e la curiosità dei bambini. Da qualche edizione a questa parte si è cercato di migliorare l’afflusso delle centinaia di visitatori, allungando il percorso con una passerella in legno sospesa sul corso della Roggia,dove è stata posizionata in corrispondenza di una vecchia diramazione del torrente la ruota di un mulino, azionata appunto dall’acqua. Non mancheranno gli stand enogastronomici con l distribuzione di “panettone e vin brulè” e nell’ultimo incontro la zuppa del pastore a base di “polenta e lat”.(m.b.)

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