È senza patente e scappa con l’auto che ha solo tre ruote
Fabio Manzo sperona l’auto dei carabinieri e corre per Gardolo su tre ruote Arrestato, ieri mattina è stato condannato ad un anno e subito scarcerato
TRENTO. Un inseguimento con tanto di speronamento e scintille che brillavano nel buio. È successo nella notte fra venerdì e sabato in mezza Gardolo, a via Bassa e via Canova passando per via Unterwegher. Come è finita? Con l’arresto Fabio Manzo ( 23 anni, ieri mattina la direttissima, un anno la pena, sospesa), la sua auto decisamente poco utilizzabile e la fiancata della macchina dei carabinieri di Lavis da sistemare.
Tutto ha inizio in via Bassa. Sono le 2.30 e i carabinieri del nucleo radiomobile sono impegnati in un posto di blocco in via Bassa. Quando vedono arriva una Punto alzano la paletta per indicare l’alt. Manzo però tira dritto. Forse un po’ troppo visto che finisce contro un muro. I carabinieri vanno verso l’auto per capire se qualcuno si è fatto male, ma il guidatore innesta la retromarcia e riparte. Partono anche i carabinieri e inizia così l’inseguimento. Chi è alla guida della Punto cerca di depistare i carabinieri con improvvise manovre e una di queste lo porta a finire contro il guard rail. È in questo modo che gli parte la ruota anteriore destra. Si trova quindi con tre pneumatici ma questo non lo ferma. Continua la sua corsa provocando anche una serie di scintille nel buio della notte. Dalla centrale operativa dei Carabinieri viene chiesto l’intervento dei colleghi di Lavis che con una macchina si mettono anche loro all’inseguimento. La Punto sembra non volersi fermare. C’è anche uno speronamento con l’auto dei militari che ci guadagna un bel segno sulla fiancata. In via Canova la macchina si ferma e il guidatore cerca di fuggire a piedi ma viene fermato qui, sempre secondo l’accusa, prende a calci e pugni i carabinieri. Alla fine viene arrestato e contro i lui ci sono una serie di accuse: dalla resistenza al danneggiamento partendo dal fatto che non si era fermato all’alt.
Ieri mattina c’è stata la diretissima. Il ragazzo era difeso dall’avvocato Lorenzo Eccher ed è stato condannato dal giudice Borrelli ad un anno con la pena sospesa e la non menzione. Ed è stata anche chiarita quella che potrebbe essere la ragione della sua fuga dai carabinieri. Manzo, infatti, era senza patente (nel senso che non ha fatto l’esame) e anche senza assicurazione. È possibile che vedendo la macchina dei carabinieri abbia temuto le conseguenze delle sue «mancanze» e quindi abbia premuto sull’acceleratore. Una scelta decisamente sbagliata visto le conseguenze che ha comportato.
Come conseguenza c’è stato anche il ferimento di un carabiniere che ha dovuto ricorrere alla cure dell’ospedale. È stato dimesso dal pronto soccorso con una prognosi i pochi giorni. Intanto Manzo, dopo la direttissima è stato scarcerato.
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