È Perini il meccanico di Hollywood
Dopo l'esperienza di 007 sarà a Malta con Brad Pitt per World War Z
RIVA. Aveva preparato le auto di 007, quando tre anni fa si girarono sul Garda e poi a Massa Carrara le scene più significative del film. Curando tutto: recupero dei veicoli finiti fuori strada, riparazioni, collaborazione alle predisposizioni per gli effetti speciali. E Hollywood si è ricordata di lui. Oscar Perini lunedì partirà per Malta, dove si sta girando «World War Z»: un colossal fanta horror su un' invasione di zombie.
Il regista del film, prodotto e interpretato da Brad Pitt, è lo stesso che diresse sul Garda Daniel Craig nei panni dell'agente segreto più famoso del mondo. Ma soprattutto, la stessa è l'agenzia londinese incaricata di fornire i veicoli di scena: la Action Vehicles. A chiudere il cerchio, la Mg Production del veneziano Matteo Gottardis: è stato lui a mettere in contatto Oscar Perini con la nuova produzione cinematografica, alla ricerca di qualcuno di affidabile e rodato che si occupasse di reperire i mezzi, farli arrivare a Malta e occuparsene là.
«Anche se parto per Malta solo lunedì - dice Oscar Perini - sto lavorando a tempo pieno per questo film da un mese almeno. Servivano mezzi particolari, è ho dovuti cercarli dove c'erano. Alcuni addirittura in Polonia, qualcuno a Riva, gli altri in giro per l'Italia. Per tutti ho curato tutto: ricerca, acquisto e spedizione in nave a Malta, da Livorno o da Genova».
Oscar Perini è il «rampollo» di una dinastria di meccanici e carrozzieri rivani, che si sono affiancati e succeduti nell'Officina Carrozzeria di via Sant'Alessandro. Il primo contatto col mondo del cinema è stato casuale: per le scene sul Garda di una produzione «sfasciaveicoli» come quella di 007, un aggancio locale in grado di recuperare i mezzi e rimetterli in sesto era irrinunciabile. Ma è lavorando in quel periodo durissimo (con anche incidenti gravi) che Perini si è guadagnato quella stima che gli vale ora l'ingresso forse definitivo nel mondo del cinema.
«Sono esperienze interessantissime - dice - anche se per nulla rilassanti. Si lavora di corsa, dalle 6 del mattino alle 11 di sera. E se poi ci sono da girare scene notturne, anche di notte. Tutto spinto all'estremo. Dietro una scena di 30 secondi, possono esserci ore di lavoro. Come per le porte crivellate di colpi della macchina di 007: sui buchi, preparati prima, avevamo messo una pellicola per poi stuccare e verniciare. E delle microcariche esplosive in ogni buco. Quando nel film parte la raffica, ovviamente a salve, scoppiano le microcariche e si aprono i buchi nella carrozzeria. Ore di lavoro, appunto. Ma poi funziona ed è una soddisfazione incredibile».