È morto Achille Fruet, Pergine in lutto
Era stato sindaco, assessore regionale, segretario della Dc locale, presidente Acli e Istituto mocheno. Domani il funerale
PERGINE. Scomparso ieri mattina, giorno di Pasquetta, Achille Fruet. In gennaio aveva compiuto 87 anni. Il suo nome è legato a doppio filo all’amministrazione pubblica. Originario di Zivignago, fu consigliere comunale, vicesindaco, sindaco, primo presidente del Comprensorio Alta Valsugana; poi, eletto consigliere regionale (e assessore), fu co-proponente della legge istitutiva dell’Istituto culturale mocheno-cimbro di cui è stato primo presidente.
Dipendente dell’ospedale psichiatrico (infermiere prima e ispettore poi), iniziò la vita pubblica nel 1954 eletto nelle fila della Dc e divenne vice del sindaco Antonio Piva. Ne prenderà il posto nel novembre 1957 (quanto Piva si dimise) e mantenne la carica fino al giugno 1971 quando gli subentrò Luciano Fruet. Un esponente Dc proveniente dalla gavetta, come succedeva ai quei tempi e che gli valse preparazione politica e amministrativa, nonostante non avesse titoli di studio. Basti pensare che a 21 anni (e per 3 anni) fu presidente delle Acli. Poi, dal 1952 al 1956 segretario politico Dc, dal 1956 al 1960 (ma anche sul finire degli anni 70) nel comitato provinciale. Appunto dal 1954 al 1971, fu in consiglio comunale. Un mandato da sindaco (1957-1971) lungo il suo e in un periodo ricco di modifiche del tessuto urbano e sociale. Il Comune appena uscito da roventi polemiche con le numerose frazioni attraversate trasversalmente da mire circa la ricostituzione dei rispettivi Comuni (13, ed erano stato accorpati nel 1929). Si pensi anche alle prime fabbriche realizzate a Pergine (Cederna e Brinkmann in particolare) con il passaggio della comunità perginese da società rurale a società industriale, ma anche alla nuova pavimentazione in porfido di tutto il centro storico (prima era a selciato), ai primi sviluppi edilizi del centro abitato con spopolamento delle frazioni e abbandono delle campagne. Ma anche a problemi non facili da risolvere (per le mille polemiche sollevate) come la vendita del castello e della ex filanda Gavazzi in particolare, la nascita dei Comprensori con tutte le problematiche ad essi collegate, con Pergine a diventare centro servizi e amministrativo dell’Alta Valsugana, alla istituzione delle municipalizzate.
Con la regia di quella maggioranza Dc, venne avviata una nuova pagina di storia perginese dove sono scritte le trasformazioni amministrative legate all’adeguamento di mentalità e burocrazia alle nuove esigenze. Tenne a battesimo ad esempio, il primo centro sinistra del Trentino: fu nel 1962 con in municipio Dc, Psi e Psdi, non ripetuta tuttavia nel 1967 con al governo solo la Dc. Tornerà una coalizione nel 1971. Lasciò il municipio appunto nel 1971 (aveva 46 anni) dopo che nella Dc erano emersi differenti orientamenti, e soprattutto nuovi personaggi.
Achille Fruet (divenuto nel frattempo cavaliere) fu comunque sempre presente sulla scena politica. Era stato presidente dell’asilo GB Chimelli (1957-1968) e dell’Azienda speciale Bacino Altofersina, nonché nel direttivo del Bim Brenta e Bim Adige. Rimase in sostanza, il massimo esponente della “vecchia Dc”, tanto che nel 1983 scese in campo alle elezioni regionali. L’intesa con Aldo Degaudenz (esponente Dc della Bassa Valsugana) valse la elezione in Regione per entrambi. Fruet divenne assessore regionale alla cooperazione. Sul finire della legislatura fu co-proponente (con Antonio a Beccara e altri) della legge costitutiva dell’Istituto culturale mocheno-cimbro a tutela delle minoranze linguistiche. Concluso il mandato da consigliere regionale, divenne primo presidente dell’istituto stesso (anche se per pochi mesi). A 63 anni concluse la sua vita politico-amministrativa. Tra gli incarichi che ebbe successivamente, la presidenza della Coop sociale 90 e del Movimento pastorale anziani del decanato. Con Achille Fruet scompare quindi una figura storica. I suoi funerali sono domani alle 14.30.