Trentino in zona rossa, il Patt: “La chiusura delle scuole è il problema più grande per le famiglie”
I consiglieri provinciali Paola Demagri, Michele Dallapiccola e Lorenzo Ossanna si appellano a Fugatti: “Bisogna trovare soluzioni e non scaricare sui genitori i problemi”
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TRENTO. “Che il Trentino sarebbe diventato “zona rossa” era nell’aria da qualche giorno vista la decisione nazionale di cambiare i parametri di classificazione. Il numero di contagi da coronavirus Covid-19 è infatti in aumento ed oggi è arrivata la conferma di ciò che si temeva”. Lo scrivono i consiglieri provinciali del Patt Paola Demagri, Michele Dallapiccola e Lorenzo Ossanna che chiedono, a questo punto, iniziative rivolte alle famiglie riguardo i disagi per i figli che non potranno andare a scuola.
“La misura che più rischia di colpire la popolazione – fa sapere il Patt – è la chiusura delle scuole, poiché si abbatte su tutti quei lavoratori che non possono permettersi di restare a casa ad accudire i figli lavorando in smart working e devono scegliere fra il non lavorare e l’abbandonare i figli. I giovanissimi infatti non possono essere portati dai nonni, visto le prescrizioni e il rischio di contagio al quale si esporrebbero anche questi ultimi e i ragazzi non possono nemmeno essere lasciati a casa da soli. E’ un problema enorme, che va affrontato. E’ il momento di stare vicino alle persone e di risolvere questi problemi, poiché se un anno fa era comprensibile il fatto che non si fosse preparati a gestire l’emergenza, adesso è inaccettabile. Mettiamoci ad esempio nei panni di un sanitario con i figli a casa che deve scegliere fra non andare al lavoro e lasciare scoperto il sistema sanitario o abbandonare i figli a casa con tutti i rischi che ne conseguono". Infine, un appello: “E’ ora di trovare soluzioni e non scaricare sui genitori i problemi abbandonandoli a se stessi”.