IL CASO

Tragedia al Corno del Renon, all'inizio della pista nera cartello di divieto solo in tedesco

La pista dove ha perso la vita la piccola Emily Formisano è stata chiusa e sequestrata dalla Procura di Bolzano



BOLZANO. Il giorno dopo la tragedia sul Corno del Renon, che ha colpito la famiglia Formisano di Reggio Emilia, in vacanza in Alto Adige, si rincorrono gli interrogativi su come sia stato possibile che una mamma ed una bambina di pochi anni abbiano potuto imboccare una pista nera, difficile anche per gli sciatori più esperti, con una slitta. 

Il tratto di pista dove è avvenuto l'incidente che ha strappato alla vita Emily Formisano è stato chiuso, messo sotto sequestro dalla Procura. 

Sorprende, in ogni caso, il cartello presente all'inizio della pista nr. 6 - Schwarzsee 2 - che presenta la scritta di divieto per le slitte - "Rodeln verboten" - unicamente in tedesco, con accanto un logo molto piccolo. Solo un centinaio di metri più in basso, invece, un cartello più visibile e comprensibile. 

Dura la presa di posizione del consigliere provinciale Alessandro Urzì riguardo alla vicenda: "La mancanza di chiare indicazioni in lingua italiana (ma quelle in lingua tedesca ci sono, eccome) sulla pericolosità del tratto di pista da sci su cui è avvenuta la tragedia, farebbe intendere chiaramente come sarebbe stata la volontà dell’uomo, l’autorità giudiziaria stabilirà di chi in particolare, a scegliere deliberatamente di non usare la lingua italiana con la stessa evidenza tipografica della lingua tedesca nel segnalare i pericoli dei tracciati. Ora si deve aprire non una semplice riflessione formale ma una aperta revisione di tutto il sistema della comunicazione rivolta al pubblico (per tutte le comunicazioni di interesse pubblico) che non releghi in Alto Adige la lingua italiana ai margini. E non vale solo per i turisti ma è anche una questione di rispetto e sicurezza per gli italiani residenti in Alto Adige. La rimozione sui sentieri di montagna da parte dei gestori e ora anche sulle piste da sci di indicazioni fondamentali in italiano ora si può capire a quali tragedie possa portare. Lo diciamo da anni e le nostre richieste sono state tutte deliberatamente minimizzate", si legge in una nota. 

Presa di posizione anche del consigliere comunale Claudio Della Ratta: "Si è passati, in questa terra, dal garantire legittimamente l’uso della propria lingua madre e la traduzione di ogni testo pubblico, alla sottile ma evidente predominanza della lingua tedesca rispetto a quella italiana in ogni atto pubblico, su ogni cartello o per tutte le informazioni di sorta. Ogni tanto poi, sui sentieri di montagna, qualcuno fa delle fughe in avanti, ponendo cartelli monolingui, solo in tedesco. Veramente grave sarebbe se, come emerso, all'incidente con la slitta che ha visto il decesso di una bimba e il grave ferimento della madre, abbia contribuito anche l'indicazione di divieto percorrenza alle slitte in sola lingua tedesca posta ad inizio pista (il cartello verticale esplicativo con il simbolo di divieto alle slitte è posto più un basso,  circa cento metri sotto, a discesa già iniziata). Paradossale che, con tutti i turisti italiani che frequentano le piste altoatesine (che si trovano quindi su suolo italiano), si pensi sufficiente porre cartelli solo in tedesco. Una triste e dolorosa vicenda, originata forse anche da carente informazione, assolutamente da chiarire".













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