trasporti

Tir al Brennero, siglata a Kufstein l’alleanza fra Monaco, Innsbruck e Bolzano: autostrada su prenotazione per evitare il collasso

Kompatscher: “Prendiamo in mano la situazione invece di lasciarci travolgere dal traffico”. Mattle: “Dal 2000 al 2022 il numero dei tir al valico italo-austriaco è più che raddoppiato”

I CONTRARI. Anita attacca: “Slot in contrasto con i pilastri dell'Ue”



BOLZANO. Senza una gestione digitale del traffico pesante al Brennero il collasso è inevitabile. Ne sono convinti Bolzano, Innsbruck e Monaco che a Kufstein hanno firmato una dichiarazione d'intenti per l'introduzione di un modello slot, ovvero "l'autostrada su prenotazione", come l'ha definita il presidente della Baviera Markus Soeder.

"Invece di lasciarci travolgere dal traffico, prendiamo in mano la situazione presentando una proposta condivisa", ha aggiunto il governatore altoatesino Arno Kompatscher. Il presidente della Provincia autonoma ha rinnovato il suo appello ai tre governi di sedersi a un tavolo. Con un dosaggio del traffico, con i passaggi prenotati per certe fasce orarie, "il traffico sarà più scorrevole e questo è nell'interesse di tutti", degli abitanti come anche degli autotrasportatori.

"Serve - ha proseguito - una soluzione unica per tutta la tratta del Brennero. Il modello digitale sarà poi utile quando entrerà in funzione il tunnel del Brennero" nel 2032, ha aggiunto il governatore. Il suo omologo tirolese Anton Mattle ha fatto presente che dal 2000 al 2022 il numero dei tir al valico italo-austriaco è più che raddoppiato da 1,1 milioni a 2,5 milioni di passaggi, che corrispondono al 40% dell'intero traffico transalpino. "Da soli non andiamo da nessuna parte, dobbiamo collaborare", ha ribadito il capitano. Secondo il presidente bavarese Soeder "non serve spostare il problema da una all'altra parte", facendo riferimento agli attuali divieti in Tirolo.

"Servono colloqui e non litigi, idee e non rifiuto", ha detto. Soeder - evidenziando un nuovo clima di dialogo con il nuovo capitano tirolese - ha auspicato un ruolo attivo dell'Ue e dei tre governi nazionali lanciando il messaggio: "Bruxelles, Berlino, Vienna e Roma, noi siamo d'accordo!".













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