Taglio a riscaldamento e luci negli enti locali del Trentino
Promulgate le linee guida. Nel 2023, è la stima Cal, i costi saliranno di circa 60 milioni: «Un trend insostenibile»
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TRENTO. Meno riscaldamento e più moderato, spegnimento completo delle apparecchiature, riduzione dell’illuminazione e sensibilizzazione: sono queste alcune delle linee guida contenute nel documento specifico, firmato dal Consiglio delle Autonomie Locali, che detta indicazioni precise agli Enti locali del Trentino per contenere i propri costi energetici, garantendo, comunque, i servizi essenziali ai cittadini.
Sono linee guida, ha precisato il presidente Paride Gianmoena, che si inseriscono in un quadro di incertezza e di lievitazione dei costi, che ha indotto e indurrà l'Unione europea ed il Governo nazionale a varare misure di varia natura, per affrontare il rischio di interruzioni di fornitura di gas metano ed energia elettrica, ma anche per calmierare lo spropositato incremento dei costi di approvvigionamento.
«Le cifre degli aumenti dell'energia fanno paura. Un trend che, se non si risolverà, nel 2023 porterà a costi insostenibili per gli Enti locali, stimabili - secondo le attuali proiezioni - nell'ordine dei 60 milioni di euro di maggior costo», ha detto Gianmoena.
Le indicazioni del Consiglio delle autonomie locali per i Comuni e le Comunità, oltre che per gli enti strumentali sono la riduzione della temperatura e dei periodi di utilizzo degli impianti termici, la sensibilizzazione del personale, il completo spegnimento di computer, stampanti, fotocopiatrici e altre apparecchiature al termine dell'utilizzo.
Tra le novità anche la rimodulazione dell'illuminazione pubblica (riduzione dell'intensità luminosa, spegnimento alternato dei punti luce, riduzione degli orari di funzionamento).