Indagine

Studio Ocse-Pisa: molto bene per gli studenti trentini, mentre i risultati degli altoatesini calano

La preparazione degli studenti trentini è sopra la media nazionale. Lo status socio-economico-culturale della famiglia risulta essere un fattore significativo. In Alto Adige, invece, rispetto alla scorsa indagine il rendimento è minore



TRENTO. I risultati della rilevazione 2022 dei dati Ocse-Pisa confermano un'adeguata preparazione dei quindicenni trentini, come esito dell'efficacia di tutto il percorso formativo precedente, mettendo tuttavia in luce alcuni aspetti su cui lavorare. La fotografia del sistema formativo del Trentino - si apprende - emerge dall'ottava indagine "Programme for International Student Assessment" (Pisa), promossa dall'Ocse sulle competenze degli allievi di 15 anni che viene condotta a intervalli di tre anni a partire dal 2000. L'indagine, presentata a Roma, si è svolta nella primavera del 2022. Le competenze rilevate hanno riguardato la lettura e la comprensione del testo, la matematica e le scienze. Sono stati inoltre rilevate le competenze economiche e del pensiero creativo, i cui risultati saranno però disponibili nel 2024. In Trentino, l'indagine ha interessato 1.999 studenti. I punteggi medi registrati sono superiori alle medie nazionali in tutti e tre gli ambiti disciplinari oggetto di verifica: 494 in lettura (contro la media nazionale di 482); 491 in matematica (contro 471), 495 in scienze (contro 478). I dati sono complessivamente in linea con gli esiti del Nord-Est. In media, in tutti i tre ambiti di apprendimento analizzati, i risultati nei licei sono migliori. Lo status socio-economico-culturale della famiglia di appartenenza rimane un fattore significativo nei livelli di rendimento. Si rilevano differenze significative di risultato a vantaggio delle ragazze in lettura (507 contro 481), mentre per la matematica la differenza è a vantaggio dei ragazzi (496 contro 485). Nelle scienze non si riscontra invece un gap significativo di risultato tra maschi e femmine (rispettivamente 493 per i ragazzi e 496 per le ragazze). "Da una prima analisi dei dati a nostra disposizione, il nostro sistema educativo tiene, ciò nonostante credo sia necessario partire anche da queste evidenze per orientare le politiche scolastiche, di concerto con le molteplici componenti in campo, quale priorità dell'azione che contraddistinguerà la nuova legislatura", ha commentato il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti. 

In Alto Adige, invece, i risultati calano. Il punteggio della scuola in lingua italiana della provincia nella competenza di lettura rimane simile a quello del 2018, attestandosi attorno ai 465 punti. Si assottiglia il divario con la media delle scuole dell'Alto Adige e con la media Ocse, anche se il punteggio rimane inferiore. Nella competenza matematica si è riscontrato un calo generale dei punteggi, sia nei risultati dell'Alto Adige nel suo complesso, che a livello italiano, che nella media Ocse e nella quasi totalità dei paesi partecipanti, complice probabilmente il periodo pandemico. La scuola in lingua italiana ha seguito questa tendenza, raggiungendo un punteggio di 457. Nell'ambito delle scienze, la scuola in lingua italiana ha mantenuto circa lo stesso punteggio del 2018, attestandosi attorno ai 460 punti; lo stesso avviene per il punteggio a livello altoatesino nel suo complesso, mentre la media Ocse mostra un calo, lieve, ma comunque significativo. Il punteggio delle scuole in lingua italiana rimane al di sotto della media altoatesina nel suo complesso e della media Ocse, con un divario che però rimane simile a quello del 2018. Il punteggio dell'Italia migliora, in controtendenza rispetto alla maggior parte dei Paesi partecipanti. 

Il Sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta, "è essenziale utilizzare questi risultati per individuare strategie mirate e riflettere sulle nostre pratiche educative, ricordandoci che l'educazione è una realtà in continua evoluzione. Attualmente, sulla base di rilevazioni standardizzate, abbiamo attivato un percorso che propone numerose azioni: dall'analisi dettagliata delle varie prove alle quali la scuola partecipa, a formazioni ad hoc per docenti rispetto alle competenze di base, a varie sperimentazioni nelle classi, ad un monitoraggio continuo delle azioni intraprese".

 













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