Stretta ai viaggi, allarme degli albergatori trentini: “Raffica di disdette”
L’Asat contro l’ordinanza di Speranza su tamponi e quarantene: “Da noi il 50% di turisti sono stranieri, così fuggono”
TRENTO. Disdette a raffica, anche da parte di turisti italiani, a seguito dell’ordinanza nazionale che pone restrizioni agli ingressi in Italia. Lo denuncia l’Asat del Trentino.
"Per il settore alberghiero, trentino e nazionale, è un nuovo terremoto che arriva proprio all’inizio della stagione invernale, quella che avrebbe dovuto segnale la «rinascita» a seguito della precedente stagione invernale annullata a causa del Covid”, lanciano l’allarme gli albergatori.
Il riferimento è all'ordinanza del 14 dicembre del Ministro della salute Roberto Speranza, riguardante le restrizioni per gli ingressi in Italia a partire dal 16 dicembre e fino al 31 gennaio 2022: quarantena di 5 giorni per i non vaccinati e tampone antigenico entro 24 ore (e non più 48) dalla partenza.
«Già da ieri stanno arrivando moltissime disdette, che si traducono in pesanti perdite economiche per le strutture ricettive. E non si tratta solamente di turisti stranieri: anche i turisti italiani, alla luce di tale provvedimento, vengono colti dalla paura del contagio e preferiscono annullare il proprio periodo di vacanza, anche se prenotato da tempo», commenta il presidente dell’Asat Giovanni Battaiola.
«La situazione è davvero molto complessa - prosegue Battaiola - a partire dalle tempistiche di entrata in vigore dell’ordinanza, che è stata adottata il 14 dicembre ed entra in vigore da oggi. Nel settore del turismo le decisioni vengono assunte con largo anticipo: le imprese hanno già assunto il personale e rifornito le scorte per la stagione invernale, i turisti hanno già prenotato il viaggio, l’alloggio e i servizi complementari». Battaiola vuole sottolineare, con tali parole, che - pur nel rispetto della sicurezza sanitaria - il concetto di intervenire all’ultimo minuto con restrizioni di tale portata condiziona pesantemente le prenotazioni, e con esse la sopravvivenza delle imprese ricettive già messe a dura prova a causa dell’annullamento della scorsa stagione invernale. Non vanno, poi, sottovalutare le difficoltà di «movimento» verso l’Italia a cui vanno incontro i turisti stranieri. «Partiamo dall’assunto - ricorda Battaiola - per cui il 50% della clientela che frequenta il nostro territorio durante la stagione invernale è straniera. A monte dell’ordinanza si sarebbero “aperte le porte” ai turisti guariti o vaccinati. Ora, alla luce di quanto contenuto nell’ordinanza, anche questi ultimi devono sottoporsi ad un tampone. Ovviamente, i turisti stranieri, a questo punto vaccinati, guariti o meno, ci penseranno due volte prima di sottoporsi ad un tampone che, se dal risultato positivo, potrebbero costringerli a finire in quarantena». Mi associo al presidente di Federalberghi Bernabò Bocca nell’affermare che «non riesco a comprendere le ragioni che inducono il nostro Governo a definire, per l'ingresso dei cittadini stranieri in Italia, le restrizioni più rigide d'Europa, nonostante il buon esito della campagna vaccinale, che ha portato l’Italia ad ottenere i risultati migliori d’Europa».
«Insomma - puntualizza Battaiola - il fatto che le restrizioni entrino in vigore da un giorno all’altro creano panico nei turisti italiani e stranieri, e condannano le aziende che vivono di turismo. Di comune accordo con Federalberghi, che fa da portavoce nei confronti del Governo nazionale, perciò, chiediamo ai Governi provinciali e nazionali di intervenire per sensibilizzare il più possibile il Ministro della salute ad una revisione dell’ordinanza in questione, dando il tempo necessario ai turisti ed agli imprenditori del turismo di organizzarsi o riorganizzarsi».
In caso contrario, per le imprese ricettive si prospettano danni ingentissimi. «E questo ha come effetto indiscusso - spiega Battaiola - di mettere in allarme sia il sistema bancario trentino sia la Provincia di Trento, in quanto gli imprenditori alberghieri si trovano costretti a chiedere nuovamente, in virtù della loro stessa sopravvivenza, un intervento da parte di istituti bancari e della Provincia stessa».
Battaiola ricorda che nelle scorse settimane le imprese del turismo hanno sostenuto l’ennesimo sforzo, adeguandosi alle nuove indicazioni sul green pass e sul super green pass, “producendo uno sforzo che avrebbe dovuto realizzare le condizioni per consentire il sereno svolgimento delle attività economiche e sociali durante la stagione invernale”.
Battaiola termina dichiarando che l’Asat ha richiesto al Governo nazionale tramite Federalberghi di modificare la parte dell’ordinanza che riguarda l’isolamento dei minori, i quali sono esentati dall’isolamento (quarantena di 5 giorni, obbligatoria per chi fa il suo ingresso in Italia senza certificazione di immunizzazione ottenuta per vaccinazione o per avvenuta guarigione) se viaggiano con un genitore a sua volta esentato dall’isolamento perché in possesso del super green pass (per i minorenni dai 6 ai 17 anni è comunque obbligatorio un tampone). «Chiediamo - conclude - che al termine “genitore” venga sostituito il termine “accompagnatore” in maniera da consentire ai minori di entrare sul suolo italiano anche in compagnia di un nonno o di altro tipo di accompagnatore» o quanto meno che venga fornita un’interpretazione estensiva ufficiale in tal senso tramite una FAQ.