Stop al "Bernina Express" dell'Alto Adige: piangono i turisti
Si fermano i viaggi del trenino del Renon che regalava il fascino di una corsa fra le montagne altoatesine. Tutta colpa del braccio di ferro tra la Provincia e la società Sad
BOLZANO. Niente più viaggi sul trenino del Renon, che regalava il fascino di una corsa fra le montagne altoatesine, un po' come il "Bernina Express" in Svizzera. Tutta colpa della burocrazia ma a rimetterci sono soprattutto i turisti che non potranno godere (almeno per un po') di questa attrattiva.
Oltre al trenino e alla funivia del Renon si ferma anche la funicolare della Mendola. E' l'esito del braccio di ferro che va avanti da mesi tra la Provincia e la Sad, che gestiva gli impianti prima che la Provincia decidesse per la scelta inhouse, ovvero di affidarli alla propria società, la Sta.
"Oggi terminano definitivamente le concessioni rilasciate dalla Provincia di Bolzano alla Sad Spa. Dal 1991 tali concessioni normano l'esercizio della funivia del Renon, della ferrovia a scartamento ridotto del Renon e della funicolare della Mendola.
L'immediata ricognizione della situazione da parte della Provincia ha dato come esito il fatto che l'affidamento dei servizi alla propria società in-house Sta è la soluzione più economica ed efficiente". Lo comunica la Provincia in una nota.
"La concessione, a suo tempo affidata senza gara a Sad, un'azienda privata, è stata prorogata più volte. Come pubblica amministrazione abbiamo il dovere, in conformità con il diritto europeo e nazionale, di affidare il servizio a una struttura provinciale o metterla in gara.
La Giunta provinciale ha scelto - dopo un'attenta ricognizione tecnica e legale - di adottare la soluzione in-house", ha detto l'assessore provinciale per la mobilità Daniel Alfreider. L'obiettivo dell'intervento provinciale è quello di "continuare a garantire il servizio alla cittadinanza sulla Mendola e sul Renon".
"La Sad - prosegue la nota - sta tentando di evitare il passaggio del servizio a Sta per poter continuare a gestire il servizio ottenendo il corrispettivo pagamento in cambio. A questo scopo l'azienda ha anche rifiutato di restituire i beni acquistati dalla Provincia, opponendosi al regolare passaggio di consegne alla Sta". "Il progetto della Sad di vendere all'estero i treni finanziati con denaro pubblico è stato bloccato grazie a un pronunciamento del tribunale. Il Consiglio di Stato a Roma deciderà ora sull'ennesima richiesta di proroga del servizio avanzata da Sad. Abbiamo massima fiducia nella giustizia. L'amministrazione provinciale farà di tutto per garantire ai cittadini e ospiti dell'Alto Adige un servizio efficiente, superando al più presto questa situazione", ha spiegato Alfreider.
Da domani, mercoledì 19 maggio, e fino alla decisione del Consiglio di Stato di Roma sul ricorso urgente presentato da Sad attesa per venerdì, sarà previsto un servizio di autobus sostitutivo.