Sindacati trentini: «Per sostenere i giovani non servono misure spot ma interventi di lungo periodo»
I tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino hanno incontrato la vicepresidente della Provincia di Trento Gerosa e hanno parlato della precarietà lavorativa dei giovani
TRENTO. Un programma organico e integrato di interventi, dall'istruzione e formazione, fino all'ingresso nel mondo del lavoro e alla costruzione di una vita autonoma. È la richiesta che i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino hanno posto oggi sul tavolo della vicepresidente della Provincia di Trento Francesca Gerosa durante un breve incontro.
Lo comunicano i sindacati in una nota. "Ragazzi e ragazze vanno sostenuti nelle transizioni scuola/lavoro, ma anche nei percorsi di costruzione di una vita autonoma, con interventi che riducano la precarietà lavorativa, che contrastino i bassi salari e costruendo percorsi per l'accesso all'abitazione. Senza prospettive di vita solide sempre meno giovani decideranno di costruire una famiglia con conseguenze importanti sulla tenuta sociale ed economica della nostra Autonomia, perché i giovani trentini cercheranno fuori confine prospettive di realizzazione personale e il nostro territorio perderà attrattività", hanno ribadito Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, sottolineando l'urgenza che venga messo in campo un insieme di interventi e misure trasversali di lungo periodo.
"Per sostenere i giovani non servono misure spot né bonus. E' importante, invece, costruire un insieme organico di misure che accompagnino i ragazzi e le ragazze nel loro percorso di crescita e maturità. E' anche in questa prospettiva integrata che va affrontato sia il tema natalità sia la questione occupazionale, visto che i giovani sono uno dei segmenti più deboli del nostro mercato del lavoro".