Sconto in bolletta a pioggia, i sindacati: "Iniqua mancetta elettorale". Fugatti: "Misura veloce"
Bonus di 180 euro senza soglia di reddito. Cgil, Cisl e Uil: "Assurdo e ingiusto darlo anche ai ricchi". La giunta: "Già dati sostegni ai più bisognosi, privilegiata la tempestività"
TRENTO. Il bonus di 180 euro in bolletta a tutte le famiglie (senza distinzione di reddito) deciso ieri dalla giunta Fugatti finisce nel mirino dei sindacati.
Per Cgil Cisl Uil in Trentino è emergenza carovita, ma servono misure strutturali ed eque. «Assurdo e ingiusto dare il bonus provinciale anche ai ricchi, penalizzando il ceto medio. Così l’autonomia diventa privilegio. La misura della Giunta è iniqua, insufficiente e in ritardo».
I sindacati ricordano – il dato è stato certificato ieri dall’Istat – che ad agosto l’inflazione in Trentino ha sfondato il tetto del 10% arrivando a quota 10,2%, ancora in crescita rispetto al dato del mese precedente che si era attestato al 9,5%. La regione più cara d’Italia.
Per Cgil, Cisl e Uil “siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che va affrontata in maniera efficace e strutturale, non con mancette elettorali che non servono a nulla se ad non aumentare il disagio della famiglie più bisognose che non potranno beneficiare di un intervento adeguato”, dicono i tre segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.
«Un bonus a pioggia di 180 euro a famiglia solo sulle bollette elettriche è del tutto iniquo ed inefficace per i nuclei che fanno più fatica a sostenere il peso degli aumenti dell’energia elettrica – incalzano i sindacati -. Non si possono garantire bonus a chi ha redditi alti perché così si tolgono risorse al ceto medio che oggi rischia di scivolare in povertà. La misura della Giunta Fugatti per come è stata costruita non garantirà un vero sollievo alle famiglie davvero bisognose. Avevamo chiesto un confronto con la Giunta per studiare insieme gli strumenti più efficaci. L’esecutivo Fugatti, però, ha preferito fare tutto da solo nella fretta di intestarsi un taglio alle bollette alla vigilia delle elezioni politiche».
Cgil Cisl Uil contestano in particolare la scelta di non prevedere nessun indicatore di reddito per ottenere il bonus con il paradosso che chi ha buona disponibilità economica e di reddito, ma un contratto di 4.5kw/h potrà avere un bonus di cui non ha realmente bisogno, mentre si rischia di tagliare fuori o dare pochissimo ai nuclei più bisognosi.
Secca la replica della giunta provinciale. «Abbiamo ritenuto di privilegiare la tempestività e la semplicità dell'intervento (senza fare una legge apposta). Nessuna domanda agli uffici, nessuna istruttoria, massimo dell'automatismo attraverso uno "sconto" medio in bolletta di 180 euro (fissi) per ogni utenza sino a 4,5 kw di potenza».
«Nella normalità dei casi le utenze delle famiglie trentine - ricorda la giunta – sono di 3 kw ma ormai sono numerosissime le famiglie che superano tale valore e dispongono di potenze fino a 4,5 kw (basta una piastra radiante in cucina anziché il normale fornello a gas per dover salire di potenza rispetto a quella ordinaria), e questo vale anche per situazioni di persone anziane da sole in casa, ovvero per famiglie con bambini piccoli.
Sbaglia in pieno quindi chi dice che si tratta di misure indifferenziate ovvero, peggio, per famiglie benestanti».
La giunta Fugatti ricorda inoltre i recenti interventi attuati a sostegno delle famiglie: un bonus bollette per le famiglie (con e senza figli) che non superano le soglie previste dall'Icef (0,40) e che non hanno i requisiti per accedere al bonus nazionale (7 milioni di euro); per le famiglie con figli un aiuto tra i 400 ed i 650 euro a seconda della numerosità dei figli (costo previsto di 16 milioni di euro); infine l'esenzione Irpef per redditi fino a 25 mila euro (con un costo previsto di 30 milioni di euro).
Con i 40 milioni del bonus bollette approvato ieri, si arriva in totale a 93 milioni di euro.