Sanitari non vaccinati in Trentino: 2 mila non hanno risposto alla raccomandata
Partono i nuovi solleciti dell’Azienda sanitaria. La legge prevede la sospensione dal servizio fino a fine anno
TRENTO. L'Azienda sanitaria del Trentino, a partire dalla prima settimana di luglio, proseguirà ad inviare un formale invito alla vaccinazione anti-Covid agli operatori sanitari che mancano all'appello. Lo ha detto l'assessora alla salute Stefania Segnana rispondendo in Consiglio provinciale ad un'interrogazione del consigliere Paolo Zanella (Futura) precisando che finora sono state inviate 3.888 lettere raccomandate, "e ad oggi sono pervenute 1.800 risposte, che sono state classificate secondo le informazioni contenute: meno di 2.000 sono le risposte ancora in sospeso, in compiuta giacenza fino a domani quando scadono i termini per il ritiro della raccomandata da parte del destinatario".
"In caso di accertata inosservanza dell'obbligo vaccinale - ha aggiunto Segnana - sono previsti "l'immediata comunicazione scritta all'interessato, al datore di lavoro e all'Ordine professionale di appartenenza, e gli altri adempimenti previsti dalla legge nazionale di riferimento".
Nella sua replica, Zanella ha evidenziato i tempi lunghi richiesti da queste procedure, segnalando che sono passati più di due mesi dall'emergere del problema e che, "pur essendo condivisibile la linea della persuasione adottata dalla Giunta, se risulterà che più di 1.000 operatori sanitari non intendono vaccinarsi occorrerà trovare una soluzione, altrimenti si dovranno chiudere interi reparti e intere Rsa".