Rurali, Trento si fonderà con Lavis-Mezzocorona: nascerà la Cassa più grande del Trentino
Firmato un protocollo d'intesa: la nascita è prevista all'inizio del 2020. La nuova realtà avrà 5 miliardi di euro da amministrare, 400 collaboratori e una rete di 44 sportelli
TRENTO. Firmato un protocollo d'intesa fra la Cassa rurale di Trento e la Cassa rurale Lavis-MezzoCorona-Valle di Cembra per avviare il percorso di fusione tra i due istituti. L'obiettivo del progetto di fusione è, secondo quanto comunicato dai rispettivi presidenti, Giorgio Fracalossi ed Ermanno Villotti, quello di «dare vita ad una realtà nuova ed innovativa, caratterizzata da una gestione improntata a criteri di sempre maggiore efficienza, da un'elevata attenzione ai rischi e da un efficace governo societario».
Il percorso di fusione si concluderà, dopo le autorizzazioni e l'approvazione da parte dei soci, all'inizio del 2020, con la nascita della maggiore Cassa rurale del Trentino, una delle più rilevanti del Gruppo bancario cooperativo "Cassa Centrale Banca - Credito Cooperativo Italiano", con circa 400 collaboratori, una rete di 44 sportelli ed oltre 5 miliardi di euro di masse amministrate.
La nuova Cassa avrà sede legale a Trento e svilupperà la sua presenza nelle aree territoriali comprese fra Aldeno, la città di Trento, la valle di Cembra e la comunità di Mezzocorona. Il protocollo di intesa prevede, infine, una governance in grado di garantire un'equilibrata rappresentanza ai soci delle due Casse rurali interessate dal progetto e di «coniugare una buona conoscenza dei territori di competenza con l'elaborazione di modelli organizzativi di elevata qualità e tali da garantire buoni livelli di produttività e di servizio ai soci, alle famiglie ed alle imprese».