I CONTROLLI

Un dipendente della Provincia (in tuta da ciclista) multato sulla ciclabile

Da Trento tornava verso Riva, in bici da corsa, dopo una giornata di lavoro



ROVERETO. Quando gli agenti del commissariato di Rovereto lo hanno fermato sulla pista ciclabile non si è arreso alla contestazione che non poteva circolare perché le ciclabili sono state chiuse. Anzi, voleva aver ragione (tanto da annunciare un possibile ricorso per farsi annullare la sanzione amministrativa) affermando di avere titolo per sfrecciare sulla pista ciclabile deserta perché in transito per motivi di lavoro.

E sapete chi è il signore che se l’è presa con le forze dell’ordine? Un dipendente della Provincia. Quella Provincia governata da Maurizio Fugatti che tutti i santi giorni, al consueto appuntamento pomeridiano con la task force che fornisce gli ultimi aggiornamenti sui contagi da Coronavirus in Trentino, non si stanca mai di ripetere l’appello a rispettare i divieti, a stare a casa, a muoversi solo in caso di stretta necessità e a non andare “en caneva a bever en bianco en compagnia”.

E se l’utilizzo della bicicletta è consentito per gli spostamenti di lavoro non è possibile, come gli è stato contestato, per le lunghe distanze e lungo la ciclabile. E proprio a San Giorgio sulla ciclabile un uomo residente a Riva del Garda, vestito di tutto punto da ciclista e in sella ad una bici da corsa, è stato fermato mentre proveniente da Trento era diretto a Riva del Garda dopo una giornata di lavoro.

La pattuglia del commissariato di polizia, sbigottita, lo ha fermato e sanzionato «sia perché il transito sulle piste ciclabili per motivi di lavoro è limitato alle piste comunali, sia perché la ratio della norma intende chiaramente che gli spostamenti di lavoro devono essere con mezzi idonei e per la via più breve, non certo l’alibi per svolgere attività sportiva o passeggiate varie».

E in passeggiata in sella alla bici andava anche un altro signore fermato sempre dalla polizia in città due volte lo stesso giorno. Per quale motivo? Sempre lo stesso: «Vado a prendere il mangime per il papagallino...» Molti i controlli anche ieri all’uscita dei caselli dell’A22 con la Polizia stradale di Trento, il Commissariato di Rovereto e la Polizia urbana. G.R.

 













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