Sul Baldo per rilanciare il dovere di restare umani 

La giornata del rifugiato. Una camminata assieme, poi le letture dal diario di Joy Ehikoya e i canti sui “giusti della montagna”. Sulle magliette la scritta: «Dov’è il buio brillano le stelle»



Brentonico. Erano una trentina, ragazzi, ma anche famiglie, alcune con bimbi al seguito, camminando a passo spedito. Ma una cosa è camminare insieme, altra cosa è parlare in pubblico della propria vita, del passaggio in Libia, delle violenze, delle privazioni, della salvezza, spesso fortuita. Lo hanno fatto per loro i ragazzi del centro Astalli, Giorgio Romagnoni e Chiara Benedetti, con le letture e i commenti dal diario di Joy Ehikioya, dal titolo “Certi sogni possono non avverarsi mai”. Da quelle pagine emerge tutta la nostra inadeguatezza, la nostra incapacità di superare la globalizzazione dell’indifferenza, con annesso un senso di straniamento verso tutto ciò che consideriamo al di fuori di noi e che invece ci riguarda, in qualità di essere umani in primis e di sfruttatori delle risorse del sud del mondo in seconda battuta.

Il ritrovarsi assieme

Lo hanno sottolineato insieme stefani graiff presidente del centro astalli e anna facchini presidente della sat, con un invito a moltiplicare le iniziative che uniscono e a concentrarci su alcuni angoli bui dell’esistenza altrui dove spesso brillano le stelle, come è scritto sulla maglietta distribuita ai coinvolti nell’iniziativa: “dov’è il buio brillano le stelle”. dopo le letture canti sui “giusti della montagna” con gli armonici cantori solandri . purtroppo la pioggia ha un po’ fiaccato l’ultima parte della manifestazione, ma il messaggio, quello autentico del camminare insieme, del ritrovarsi insieme allo stesso desco, è passato nell’impegno proclamato per giornata del rifugiato edizione 2020. si chiude così sotto un cielo imbronciato la seconda giornata mondiale del rifugiato al rifugio, programmata al rifugio altissimo “damiano chiesa”, con la sat, il centro astalli di trento, atas onlus, cinformi e cnca trentino altoadige grazie al contributo dello sprar.















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