Sempre di più le iscritte ai corsi di autodifesa 

Losapio (Asi): «Abbiamo iniziato con tre persone, ora siamo quasi in trenta In gran parte sono donne adulte, ma anche giovani, commesse e farmaciste» 


di Alberto Tomasi


ROVERETO . Sono soprattutto commesse di supermercati, cassiere di banca ma anche farmaciste. Donne in posti di lavoro sempre più spesso presi di mira da malintenzionati e che per questo, per motivi di sicurezza, per tranquillità propria, per non farsi cogliere impreparate e per sapere come reagire in determinate situazioni, hanno frequentato i corsi base gratuiti di difesa personale organizzati dall’Accademia delle discipline arti orientali di Rovereto, l’associazione dilettantistica sportiva aderente all’Asi, l’ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni. «Abbiamo iniziato con tre persone, adesso siamo in 27, - spiega Pantaleo Losapio, presidente dell’Asi Trentino Alto Adige - sono donne adulte ma anche molto giovani di 18 e di 17 anni, che si sono rivolte a noi per apprendere forme e tecniche di autodifesa e di autocontrollo». Un corso introduttivo per imparare cosa fare in caso di pericolo, per non farsi prendere dal panico, per schivare eventuali colpi o prese, per reagire mantenendo freddezza e autocontrollo, e non farsi cogliere di sorpresa: «In poche ore non si impara un’arte marziale, quello che abbiamo cercato di insegnare è come comportarsi quando si viene aggrediti per strada o, per le commesse, quando si è dietro il banco, una posizione sicuramente svantaggiata». Un’introduzione, quindi, al corso di autodifesa femminile vero e proprio che partirà in febbraio nella palestra delle Paolo Orsi nelle ore serali, nel caso si raggiunga un numero sufficiente di iscrizioni. «Finora si sono iscritte in 12 o 13 persone, anche qualche uomo, quindi è probabile che si faccia» aggiunge Losapio. Durante il corso gratuito teorico pratico, le partecipanti hanno appreso in particolare le tecniche base di autodifesa, non vere e proprie mosse di combattimento, insomma, capaci di mettere ko gli assalitori, ma buone per sottrarsi alla presa e darsi alla fuga. «Già due anni fa abbiamo organizzato un corso simile con una buona partecipazione. L’idea è nata per caso, dal passaparola, la nostra associazione organizza anche corsi di kung fu per bambini e ragazzi e alcune mamme, perché lavorano in un bar o in farmacia, hanno dimostrato interesse verso le tecniche di autodifesa. Tutto è partito da lì. Le partecipanti vengono da Rovereto, da Villa Lagarina, alcune anche da Trento». L’accademia delle discipline di arti orientali di Rovereto, presieduta da Emanuele Losapio, è specializzata soprattutto nell’insegnamento del kung fu secondo lo stile shaolin, e tiene corsi affidati all’istruttore Simone Marini e agli istruttori appartenenti alle forze armate ungheresi Kiss Lazlo e Hajni Molnar, della scuola di Budapest, sede anche di un importante tempio buddista shaolin. I corsi, che si svolgono nella palestra Paolo Orsi, proseguono fino a maggio, e ogni due mesi si tengono anche seminari di approfondimento delle tecniche di difesa, con la partecipazione di maestri specializzati nella disciplina.

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