Scivola e cade per trecento metri: morto 

La vittima è Luca Mottin, 47 anni, vicentino. Era sulla Strada delle 52 Gallerie, alcuni escursionisti l’hanno visto precipitare



VALLARSA . L’allarme lo hanno dato verso le 15 alcuni escursionisti che giunti nei pressi della galleria d’Havet hanno visto cadere a poca distanza, ma dall’altro lato della valle, una frana di sassi. Così almeno era sembrato loro di primo acchito. Ma tra il materiale crollato verso valle, hanno avuto l’impressione di distinguere una figura umana, e preoccupati da una scia di sangue rimasta sulla neve hanno chiamato i soccorsi. Una precauzione, anche perché non c’era certezza che a precipitare fosse stato un uomo, le tracce di sangue potevano anche appartenere ad un animale selvatico travolto da una frana.

Per capire cosa era successo, si è subito allertato il soccorso alpino di Schio, che ha richiesto il supporto dell’elicottero di Trentino emergenza: la zona segnalata dagli escursionisti era troppo distante per raggiungerla prima del tramonto, e così il velivolo della Provincia ha imbarcato i soccorritori di Schio ed ha effettuato alcuni sorvoli della zona, nell’alta Val Canale, sotto il rifugio Papa. Verso le 16 è stato avvistato un corpo ed è stato calato con il verricello il medico rianimatore. Il quale però non ha potuto fare altro che constatare il decesso. La salma è stata poi recuperata con l’elicottero e trasportata fino al rifugio Balasso, nei pressi di Valli del Pasubio, dove nel frattempo erano accorsi anche i carabinieri della locale stazione. Ai militari è toccato il penoso compito di identificare il corpo. Si tratta di Luca Mottin, 47 anni di fara Vicentina. L’uomo, si è capito da una sommaria ricostruzione dei fatti, dev’essere scivolato nella parte sommitale della Strada delle 52 gallerie, per l’esattezza tra la quarantanovesima e la cinquantesima galleria, con tutta probabilità tradito dal ghiaccio che si è formato negli ultimi giorni dopo le piogge che hanno sferzato il Pasubio fino a un’altitudine di oltre 1600 metri.

Mottin stava salendo, era quasi giunto in cima ma a quel punto deve essere stata una scivolata sul ghiaccio a risultargli fatale. In quel punto particolare, c’è un strapiombo di almeno una trentina di metri. L’escursionista veneto è rimasto con tutta probabilità ucciso dal primo balzo, poi il corpo è rotolato nel canalone per altri trecento metri, fino al luogo dove è stato ritrovato, incastrato tra le rocce. È la prima vittima del Pasubio dell’anno nuovo, scivolata in un punto che era noto ai conoscitori della zona come infido e pericoloso. Durante le festività natalizie, il soccorso alpino di Schio aveva tratto d’impaccio nella medesima zona un altro escursionista, il quale però appena si era trovato in difficoltà si era fermato ad attendere i soccorsi.

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