Rigenerazione urbana: ora la “foto” della città
Parte la seconda fase. Per 4 mesi gli esperti di Iscom studieranno luoghi e dinamiche del centro e ascolteranno cittadini e categorie. Per poi progettare gli interventi sul campo
Rovereto. Nel settembre 2017 con la firma del protocollo tra Comune e Unione Commercio si è avviato il percorso di rigenerazione urbana. È partito il laboratorio, sono stati censiti i negozi sfitti, si è avviata la rioccupazione di alcuni di essi con progetti innovativi, si è proposto un ciclo di approfondimenti che ha incontrato un interesse crescente, letto con un segnale di presa di coscienza della città e dei suoi operatori verso un percorso accolto all’avvio con un po’ di scetticismo. Ieri si è avviata la seconda fase della rigenerazione urbana. Termine che forse risulta un po’ riduttivo nella percezione comune, perché in realtà sottende un disegno ambizioso e che va ben oltre il commercio o il tessuto cittadino, puntando ad una rifondazione del senso stesso di comunità e di appartenenza. E quindi a costruire un nuovo modo di rapportarsi dei cittadini tra loro e con la loro città, e viceversa.
Da ieri sono scesi fisicamente in campo gli esperti della Iscom di Bologna, la società che ha vinto il bando per la rigenerazione urbana di Rovereto. Ieri in sala giunta, assieme al sindaco Valduga, agli assessori Chiesa e Tomazzoni e alla dirigente Prezzi, c’erano il direttore scientifico di Iscom, Ivano Ruscelli, il referente operativo Nicola Minelli e l’amministratore delegato Marco Leoni. Per presentare metodologie e obiettivi del lavoro che stanno cominciando.
Il primo passo è una raccolta di elementi. Dati, ma non solo. Si va dalla analisi del tessuto urbano a quella dei flussi di pedoni e veicoli, dall’individuazione dei centri di attrazione al monitoraggio degli effetti sui movimenti dei cittadini delle iniziative proposte. Parallelamente si procederà ad una campagna sistematica di ascolto di operatori economici, associazioni, gestori di centri di interesse. Per raccogliere punti di forza e criticità non solo reali, ma anche come sono percepiti da chi in città opera o vive. Ci sarà anche un ciclo di incontri sul territorio, in sei sedi diverse, dal titolo “Raccontaci la tua via”. Lo scopo è lo stesso: raccogliere sensazioni e idee dei roveretani. Facendoli partecipi, tutti, di una analisi della città come è oggi e della costruzione di un’ipotesi di come la si vorrebbe domani. Focalizzati alcuni elementi, si procederà a vere e proprie analisi di mercato. Per poi chiudere il cerchio organizzando tutta la mole di dati, suggerimenti o suggestioni raccolte in una “mappa della rigenerazione”. Sarà la base su cui gli esperti di Iscom costruiranno le loro proposte - progetti e azioni - finalizzate al rilancio vero e proprio del centro cittadino. Insomma, nei primi 4 mesi si raccoglierà una sorta di foto di Rovereto come è e come la vedono i roveretani, per poi passare nei 6 mesi successi a studiare come renderla migliore, nelle direzioni che i roveretani stessi avranno in qualche modo indicato. Iscom per tutto il percorso si interfaccerà con l’amministrazione ma divulgherà anche i risultati parziali del suo lavoro: l’ottica è quella della massima condivisione, presupposto indispensabile perché il progetto abbia un senso e speranze concrete di portare ad effetti positivi.