Registrato il primo figlio di due madri 

l’Ufficio stato civile del Comune ha trascritto l’atto di nascita di una bimba di una coppia di madri che abita in Belgio


di Giuliano Lott


ROVERETO. Per la prima volta in Trentino, un Ufficio stato civile registra un atto di nascita di un bambino nato da due madri. È toccato all’ufficio del Comune di Rovereto, che ha trascritto l’atto di nascita di una bambina nata alla fine dello scorso anno in Belgio, dove risiedono entrambe le madri. La piccola avrà così benm tre nazionalità, avendo già “ereditato” quella belga e quella inglese di una delle due madri, mentre la seconda mamma è originaria di Rovereto e teneva in modo particolare a far riconoscere la nazionalità italiana alla piccola. «Si tratta - spiega l’avvocato trentino Alexander Schuster, che ha assistito la coppia - di un atto tecnico, non politico. Ad oggi non esiste una legge che riconosca il diritto per i figli di coppie omosessuali quello di essere registrati all’ufficio stato civile del proprio comune, ma si tratta di una prassi approvata da tutti i giudici italiani, che si sono espressi a favore del diritto al pieno riconoscimento della cittadinanza in casi come questo». Di figli minori di coppie omosessuali riconosciuti dai comuni, spiega Schuster, «ce n’è qualche decina in Italia. Non sono casi frequenti, ma questo è il primo in Trentino, e per quanto ne sappiamo anche il primo caso in regione, dato che non mi risultano precedenti in provincia di Bolzano». Ad occuparsi della richiesta è stato l’ufficio stato civile del Comune, che dopo gli approfondimenti - inevitabili per questo primissimo caso - è stata accolta. «I funzionari del Comune - racconta Schuster - hanno raccolto pareri a favore della trascrizione, che si è perfezionata nei giorni scorsi. La piccola, nata da una donna italiana originaria di Rovereto e ora residente in Belgio, coniugata con una donna non italiana. Dopo la trascrizione dell’atto di matrimonio resa possibile dalla legge sulle unioni civili nel 2016, ora la bella notizia che la famiglia è riconosciuta nella sua interezza nei registri dello stato civile della Repubblica italiana. Non mi sorprende - aggiunge il legale trentino - che il primo caso si sia verificato a Rovereto, che è una città più laica e attenta ai diritti civili della stessa Trento». Proprio oggi, il capoluogo ospita un importante convegno dedicato alla filiazione con due madri, con relatore, tra gli altri, il presidente della Corte di Cassazione Di Palma, mentre domani Trento festeggia celebrerà il Dolomiti Pride, il primo Gay Pride della regione. «Ero fiducioso che, dopo gli approfondimenti tecnici, Rovereto sarebbe giunta a rispettare la nostra Costituzione e il diritto italiano – ha commentato Schuster -. Come studio legale, speriamo presto di poter annunciare che Rovereto non è isolata in Trentino quanto a rispetto dei diritti civili ».

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