«Primi accenni di caldo e a Lizzana è tornata la puzza»
ROVERETO.. A Lizzana è tornata la puzza, il comitato chiede ai cittadini di intervenire sul portale della Provincia dedicato al Piano aria. Attualmente la Provincia sta redigente il suo piano per la...
ROVERETO.. A Lizzana è tornata la puzza, il comitato chiede ai cittadini di intervenire sul portale della Provincia dedicato al Piano aria. Attualmente la Provincia sta redigente il suo piano per la qualità dell'aria, e fino ad oggi c'è tempo per lasciare suggerimenti e osservazioni. Il comitato invita a lasciare un commento sul portale https://pianoaria.partecipa. tn.it, chiedendo un intervento drastico e risolutivo contro le ditte che provocano la puzza a Lizzana. Il comitato Lizzana No(n) puzza sta facendo girare in questi giorni un testo da copiare al'interno dei commenti sul portale provinciale di partecipazione. Questo perché, a detta del comitato, il problema non è stato affatto risolto, dopo le indagini del "naso elettronico" e nonostante i lavori condotti dalla Novartis. Gli odori si sarebbero manifestati appena la temperatura è salita, nei giorni scorsi. «Una lampante dimostrazione di come il tanto sbandierato “intervento risolutivo”, presentato e realizzato, ormai da più di un anno, dalla stessa ditta con l’avvallo dell’amministrazione provinciale (Appa) e comunale, si sia rivelato essere un clamoroso fallimento», scrivono i rappresentanti del comitato. «Il Comitato Lizzana Non Puzza invita tutti i residenti di Lizzana stanchi di respirare i miasmi che da oltre 4 anni provengono dall'impianto Sandoz/Novartis a richiedere che l’aria del nostro paese torni ad essere finalmente pulita», continuano i rappresentanti del comitato. Che suggeriscono di scrivere questo nel portale della Provincia: "Gli interventi legislativi ed operativi realizzati si sono dimostrati del tutto insufficienti per risolvere la situazione. Serve un impegno preciso e determinato che metta in primo piano il diritto del cittadino a vivere in un ambiente salubre e a respirare aria pulita e non ammorbata dalle esalazioni provenienti da impianti industriali.
Analisi preventive degli impianti fatte con la necessaria competenza tecnica, opportune attenzioni e valutazioni approfondite rispetto alle ricadute sulle zone residenziali presenti nella zona degli impianti anche con la consultazione diretta della popolazione che vive in prossimità delle potenziali fonti di inquinamento odorigeno, limiti precisi che siano posti a tutela della popolazione e non di chi causa i disagi, sanzioni che prevedano la chiusura degli impianti origine del disagio se i gestori degli stessi non sono in grado di garantire, fin dal primo avviamento, condizioni di funzionamento a zero odori". (m.s.)