«Nessun campo nomadi abusivo è soltanto sciacallaggio politico»
Il caso di Marco. L’assessore alle attività sociali Previdi replica al consigliere Parisi: «Dietro l’ex Aragno vive una famiglia roveretana di gente per bene. Siamo in campagna elettorale, chissà ancora quante ne sentiremo...»
Rovereto. «Questo è puro sciacallaggio... Basta, non ne possiamo più... E chissà ancora quante ne sentiremo e ne vedremo da qui alle elezioni...». Mauro Previdi, assessore comunale alle politiche sociali, solitamente è una persona pacata, riflessiva, difficilmente irascibile... Solitamente, appunto. Non così ieri quando ha letto l’interrogazione del consigliere (ex valdughiano) Tito Parisi. Tema: “Demolizione ex Aragno, spunta un campo nomadi”.
«Sono furibondo»
«Ma di cosa sta parlando? Questa è una famiglia di cittadini roveretani, persone per bene che non hanno mai creato alcun problema. Loro erano su un terreno privato da una decina di anni con un accordo con il proprietario ed ora che l’area (ex Aragno) è passata al Comune stiamo lavorando per trovare una sistemazione. E questa famiglia è disponibile a spostarsi...» spiega l’assessore Previdi. Parisi nella sua interrogazione evidenziava il fatto che con la demolizione dell’edificio fatiscente ex Aragno «è venuto allo scoperto un assembramento di caravan nel terrazzamento superiore, a monte rispetto il sedime dell’edificio abbattuto... Si presume che nel corso della demolizione qualche rappresentante delle istituzioni o della polizia locale sia transitato ed abbia notato la situazione, ma a quanto pare nessuno si è posto il problema...» è riportato nella interrogazione depositata in Comune. «Ma cosa sta a dire? Conosciamo quella famiglia che viene aiutata dai servizi sociali e non ha mai creato alcun problema. Sono cittadini roveretani per bene che non hanno mai disturbato nessuno- torna a puntualizzare l’assessore Previdi - Il padre lavora come caposquadra nell’Intervento 19, mentre per quanto riguarda i figli qulacuno lavora ed altri studiano ancora. Da anni vivono in caravan su quel terreno che era privato ed ora che è diventato comunale vediamo di trovare una sistemazione diversa... Però basta, è ora di finirla con queste strumentalizzazioni politiche?» Perché di questo si tratta? «Certo - replica convinto l’assessore Previdi - Su di loro non c’è mai stato nulla da dire e chissà perché Parisi si accorge della loro esistenza soltanto adesso a poco più di due mesi dal voto... Forse non si è accorto perché lui vive sul lago di Garda e non a Rovereto... Ripeto e ribadisco: non accetto strumentalizzazioni politiche sulle persone più deboli e più fragili, non si possono trattare così cittadini roveretani per bene: è ora di finirla. Come dice? Che sono furibondo? Certo che lo sono perché certi discorsi non si possono sentire. La politica deve stare dalla parte dei più deboli mentre qui vedo che soltanto adesso che li vediamo cominciamo a fare la morale... Ma va...»