La Siria e Aleppo raccontate dalla «penna» di Quirico
ROVERETO. In tantissimi hanno affollato ieri mattina lo Zandonai, a Rovereto, per l’ultima delle otto “Lezioni di storia” in programma, ovvero la coinvolgente testimonianza del giornalista e...
ROVERETO. In tantissimi hanno affollato ieri mattina lo Zandonai, a Rovereto, per l’ultima delle otto “Lezioni di storia” in programma, ovvero la coinvolgente testimonianza del giornalista e scrittore Domenico Quirico. Inviato de "La Stampa", negli ultimi vent’anni ha raccontato le vicende dell’Africa e del mondo arabo. È stato sequestrato dai soldati di Gheddafi in Libia nel 2011 e per cinque mesi da integralisti jihadisti siriani nel 2013. Quirico ha raccontato la “sua” Siria, le trasformazioni conosciute da Aleppo in sei anni di guerra, in particolare dopo il 29 giugno 2014, data che segna la rinascita del califfato islamico. «Aleppo – ha spiegato – non è mai stata assediata. La guerra è entrata nella città, se ne è impossessata diventando combustibile e materia. Ad Aleppo abbiamo assistito ad una trasformazione antropologica degli uomini, alla nascita di una nuova specie umana. Gli uomini non sono più gli stessi di sei anni fa: non camminano più eretti, ma proni e con le ginocchia piegate, pronti a gettarsi in terra quando sentono un colpo di mortaio o un elicottero».